martedì 9 luglio 2024

9 luglio 1958 – Nella Baia di Lituya, Alaska, si abbatte la più alta onda anomala mai documentata: 524 m



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Il terremoto della baia di Lituya del 1958 fu un evento catastrofico che si verificò il 9 luglio alle 22:15:58 ora locale (06:15:58 del 10 luglio UTC) con una magnitudo del momento sismico compreso tra 7,8 e 8,3 e un massimo di intensità nella scala Mercalli pari a XI ("Catastrofica") nella baia di Lituya, nello stato statunitense dell'Alaska.[4] Il terremoto ebbe luogo per via della faglia di Fairweather, compresa nella più ampia Queen Charlotte, e innescò una frana dal volume di 30 milioni di metri cubi (circa 90 milioni di tonnellate) nella stretta insenatura della baia di Lituya. L'impatto fu udito fino a 80 km di distanza,[6] con l'improvviso spostamento d'acqua che generò un megatsunami che raggiunse i 524 metri di altezza e che fu responsabile della distruzione degli alberi situati presso Gilbert Inlet.[7] Si è trattato del maggiore e più significativo megatsunami avvenuto in tempi moderni; il cataclisma impose una rivalutazione degli eventi causati da immense onde e la necessità di tenere in considerazione il pericolo rappresentato da impatti astronomicicadute massi e frane dalla vasta portata.[8]

La baia di Lituya è un fiordo che giace sulla faglia di Fairweather nella parte nord-orientale del Golfo dell'Alaska, negli Stati Uniti. Si tratta di una baia a forma di T con una larghezza di 3 km e una lunghezza di 11.[9] Lituya è un'insenatura di marea ricoperta dal ghiaccio con una profondità massima di 220 m. Lo stretto ingresso della baia ha una profondità di soli 10 m.[9] I due bracci che creano la parte superiore della forma a T della baia sono le insenature di Gilbert e Crillon e fanno parte di un trench collocato sulla faglia di Fairweather.[10] Negli ultimi 150 anni la baia di Lituya sperimentò altri tre tsunami di oltre 30 m: quello di 120 m del 1854, quello di 61 m del 1899 e quello di 150 m del 1936.[11][12]

Vicino alla cresta dei monti Fairweather si trovano i ghiacciai Lituya e North Crillon. Ciascuno è lungo circa 19 km e largo 1,6 con un'altezza di 1.200 m. I ritiri di questi ghiacciai hanno dato origine all'attuale forma a "T" della baia, ovvero le insenature di Gilbert e Crillon.[10]

Si ritiene che quattro o cinque megatsunami si siano verificati nella baia di Lituya entro un arco temporale di 250 anni:[7][13]

  • Si pensi ai resoconti dei primi esploratori della perdita di tutti gli alberi e della vegetazione lungo la riva e del taglio dei confini degli alberi. Un esempio è costituito dal registro di Jean-François de La Pérouse, il primo europeo a scoprire la baia nel 1786.[5][7]
  • Sulla base delle prove fotografiche, «almeno una e forse due onde» avvennero tra il 1854 e il 1916.[5][7]
  • Un ulteriore evento che cancellò le prove di cui sopra e sradicò alberi a oltre 150 metri sui lati della baia si verificò nel 1936.[5][7]
  • L'evento del 1958.

Il grande terremoto che colpì la faglia di Fairweather ebbe un magnitudo momento di 7,8 e un'intensità massima percepita di XI ("Catastrofica") sulla scala Mercalli. L'epicentro del sisma si trovava alle coordinate 58,37° N di latitudine e 136,67° O di longitudine vicino alla catena dei Monti Fairweather, 12,1 km a est della sezione superficiale della faglia omonima e 21 km a sud-est della baia di Lituya. Tale terremoto risultò il più devastante mai avvenuto in oltre 50 anni per questa regione: la precedente grande scossa, con epicentro a Capo Yakataga e una magnitudo stimata di 8,2 della scala Richter, si era verificata il 4 settembre 1899.[5] Il sisma fu avvertito nelle città sudorientali dell'Alaska su un'area di 1.000.000 km² e fino a Seattle, nello stato di Washington, e nell'estremo nord-ovest del Canada a Whitehorse, nello Yukon.[10]

Il terremoto generò una caduta massi subaerea nell'insenatura di Gilbert.[10] Oltre 30 milioni di metri cubi di roccia precipitarono da un'altezza di diverse centinaia di metri nella baia, innescando il megatsunami.[9] L'impatto della frana includeva la creazione di una colossale onda anomala che spazzò via fino a 400 m di ghiaccio dalla sezione anteriore del ghiacciaio Lituya ed erose o sradicò completamente la vegetazione sviluppatasi sulle pareti rocciose circostanti.[14] L'onda anomala si smorzò non appena raggiunse il mare, ma in seguito alla catastrofe il lago subglaciale situato a nord-ovest si inabissò di 30 metri.[15] È probabile che un simile accadimento aumentò la portata totale dell'onda, alta 524 m, al di sopra della superficie della baia mentre procedeva verso l'alto. L'onda causò danni alla vegetazione a monte dei promontori intorno all'area in cui si verificò la frana, fino a un'altezza di 524 metri, nonché lungo il litorale della baia.[9] È possibile che una buona percentuale della massa idrica fu drenata dal lago glaciale attraverso un tunnel glaciale che scorre direttamente davanti al ghiacciaio, benché né il tasso di drenaggio né il volume d'acqua fermato potessero produrre un'onda di tale entità.[10] Anche se gran parte delle acque trovò finalmente la quiete davanti al ghiacciaio Gilbert, è possibile che quanto passato oltre venne bloccato dal lato opposto a Crillon Inlet. A seguito di varie analisi compiute dai geologi, si è ritenuto che il ghiacciaio non condizionò il livello raggiunto dalla colossale onda.[10]

Lo tsunami più alto mai registrato si verificò proprio perché innescato dal terremoto della baia di Lituya, con un'altezza dichiarata di 524 m.[8] Lo tsunami causò cinque morti, molti feriti e la distruzione di numerose abitazioni.[8] Due membri di un peschereccio perirono a causa di un'onda infrantasi nella baia che capovolse l'imbarcazione. Altre due persone, un capitano di un peschereccio e suo figlio di sette anni, furono anch'essi colpiti dall'onda e trascinati per centinaia di metri dalle onde. In maniera assolutamente incredibile, entrambi sopravvissero, riportando delle ferite minime.[5] A Yakutat, l'unico avamposto permanente vicino all'epicentro dell'epoca, infrastrutture come ponti, moli e linee petrolifere riportarono tutte dei danni. Una torre crollò e una cabina riportò danni tali da potersi considerare irreparabile. La creazione di vulcani di sabbia e fango, uniti a svariate crepe, ebbe luogo soprattutto lungo la costa localizzata a sud-est della baia, con i cavi sottomarini che supportavano il sistema di comunicazione dell'Alaska completamente divelti.[5] Danni più lievi si segnalarono anche a Pelican e Sitka. I rami degli alberi sradicati si sparpagliarono un po' ovunque, con la foresta situata a ridosso della costa completamente cancellata e una linea della marea in condizioni normali che lasciò intravedere pochi fusti sopravvissuti sui lati orientali e occidentali.[11][16] Il megatsunami allagò l'intera baia e creò delle cicatrici che modificarono il precedente aspetto del punto geografico in questione, come emerge dalle osservazioni satellitari compiute dagli studiosi.[17]

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