Articolo da StartupItalia!
La Finlandia saluta il corsivo. A partire da agosto 2016, non si insegnerà più, sostituito da corsi per aumentare le abilità di scrittura sulla tastiera di un pc. Per l’Istituto nazionale di educazione del Paese scandinavo non è più al passo con i tempi, una perdita di tempo non richiesta oggi nel mondo del lavoro. Una scelta di pragmatismo che segue l’esempio americano dove il corsivo è già scomparso dai programmi educativi di ben 43 Stati.
Una decisione non priva di polemiche
Ha fatto discutere anche in patria la scelta di Minna Harmanen, presidente della Finish National Board of Education. «Gli studenti oggi non hanno tempo a sufficienza per imparare a scrivere in modo veloce in corsivo, per questo non pensiamo sia utile per loro. Poi non è facile da scrivere per i bambini e per i professori da leggere. Mentre la scrittura su computer è molto più chiara ed è qualcosa che il mondo del mercato richiede» dichiara al Guardian Harmanen per spiegare la vittoria dello stampatello sul corsivo. La decisione ha scatenato le polemiche di alcune famiglie e politici finlandesi che hanno evidenziato che la misura potrebbe rappresentare un ostacolo all’apprendimento per quei bambini che non hanno la possibilità di permettersi un computer a casa. Senza pensare a problemi più pratici: come firmeranno? O come leggeranno un testo in corsivo, tipo la diagnosi di un medico? In America dove la misura è stata applicata sono già nate situazioni imbarazzanti. Un episodio singolare lo racconta il Guardian. L’occasione è delle più drammatiche, il processo per l’omicidio di Trayvon Martin, uno studente di colore ucciso con un colpo di pistola in Florida. A una delle testimoni, Rachel Jeantel, viene passato un documento di un avvocato: Rachel ammette candidamente che non è capace di leggerlo: è scritto in corsivo e non lo ha imparato a scuola.
Non solo problemi pratici, il corsivo serve al cervello
Le polemiche sono state alimentate anche dalle opinioni da alcuni psicologi e pedagogisti che si oppongono a quello che potrebbe presto trasformarsi in un trend. Roberta Giusto, pedagogista e membro di APEI (Associazione pedagogisti ed educatori italiani) ci spiega l’importanza che riveste il corsivo nell’educazione dei bambini: «È fondamentale per una serie di motivi. Il primo è di ordine psicologico. Rispetto allo stampatello dove i morfemi sono isolati, il corsivo presuppone legami tra lettere che sviluppano le capacità logiche del pensiero, che non è altro che un processo associativo dove le rappresentazioni mentali si legano tra loro» spiega Giusto. Dello stesso parere Francesco Marzano, psicologo clinico, specializzato in psicodramma: «Garantisce uno sforzo neurologico minore nella fase di lettura. Con lo stampatello infatti il cervello è costretto a leggere le lettere una alla volta, mentre con il corsivo consente di leggere tutta la parola allo stesso tempo» dichiara Marzano. Inoltre, c’è un’altra motivazione che ha a che fare con lo sviluppo della capacità fisico-motoria e oculo-manuale: «Sono studi americani condotti da Virgina Berninger dell’Università di Washington. La studiosa ha dimostrato che nella costruzione del pensiero e delle idee c’è un rapporto che va a instaurarsi tra cervello e mano. E quindi eliminare il corsivo provoca conseguenze su una corretta capacità di scrittura e soprattutto di lettura» continua Giusto.
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Fonte: StartupItalia!
Autore: Giancarlo Donadio
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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
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Mi sembra veramente una gran cazzata. Prima insegnamo ai nostri giovani a leggere e scrivere come sempre, stampatello e corsivo, e poi, quando avranno imparato questo, potranno andare davanti ad una tastiera ...
RispondiEliminaMah, mi pare una follia o.O Sembra quasi un voler azzerare la parte "creativa".
RispondiEliminaBuon week end Cavaliere! ^_^
Mah...non so che dire, capisco che sia difficile e più lento ma... l'abbiamo imparato tutti, eliminarlo mi sembra eccessivo e poi, appunto, se capita di doverlo usare?!
RispondiEliminaNon sono assolutamente d'accordo. Il corsivo è concentrazione, conquista personale, creatività. Paradossalmente influisce positivamente sulla lettura in quanto aiuta il superamento della percezione dei singoli grafemi a vantaggio della sintesi degli stessi nell'ambito della parola e della frase. I miei alunni di prima hanno affrontato l'apprendimento del corsivo (dopo lo stampato maiuscolo e lo stampatello minuscolo) nello scorso aprile per utilizzarlo con disinvoltura dopo 5/6 settimane. Che dire ... Bisogna crederci, usare passione ... Per il resto sono gli alunni stessi a guidare il percorso. L'uso della tastiera procede di pari passo, non sono modalità antitetiche. Buona domenica.
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