giovedì 6 novembre 2014
Diga Chixoy (Guatemala): risarcite le vittime
Articolo da Re:Common
Negli stessi anni in cui la dittatura militare in Guatemala decimava il popolo maya e annientava brutalmente ogni tentativo di resistenza, la Banca mondiale finanziava uno dei più controversi progetti idroelettrici della storia.
La diga Chixoy, costruita nei primi anni Ottanta sull’omonimo fiume del paese centroamericano, causò la morte di 444 indigeni maya Achi. Furono oltre tremila le persone sfollate, mentre almeno seimila famiglie si videro private delle proprie terre. Chiunque si oppose al progetto e ai piani di reinsediamento forzato venne torturato o fatto sparire.
Per oltre tre decenni i superstiti di quel massacro, costretti a vivere nell’indigenza e nell’indifferenza generale, hanno denunciato le violazioni subite e preteso verità e giustizia. Finalmente lo scorso 14 ottobre le loro richieste hanno ricevuto la giusta risposta.
Il governo guatemalteco ha firmato l’accordo legale di risarcimento con le vittime di Chixoy, impegnandosi a stanziare 154milioni di dollari alle famiglie maya, restituire le terre illegittimamente sottratte e costruire case e ospedali che erano stati distrutti in nome della grande opera.
Dopo che nel 2005 lo studio indipendente Chixoy Dam Legacy Issues Study collegò in maniera inequivocabile le violenze subite dal popolo Achi alla costruzione della diga finanziata dalla Banca mondiale e dalla Banca interamericana per lo sviluppo, l’anno successivo il governo accettò di avviare i negoziati con l’associazione delle vittime di Chixoy (Cocahich).
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Fonte: Re:Common
Autore: Tancredi Tarantino
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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Re:Common
Photo credit INDE (Own work) [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons
1 commento:
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Meno male che in qualche parte del mondo si risarcisce....Sembra quasi una favola...
RispondiEliminaUn abbraccio..sempre "minaccioso"...