A se stesso
Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, nè di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
T'acqueta omai. Dispera
L'ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera
E l'infinita vanità del tutto.
Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi
Una poesia bellissima. Incredibilmente drammatica e dolorosa.
RispondiEliminaÈ sempre piacevole rileggere il Leopardi.
RispondiEliminaBuon sabato!
Leopardi è un poeta tra i miei preferiti, anche se quando sei giovane fra i banchi di scuola si impegnano per fartelo venire a noia.
RispondiEliminaGrazie per la poesia, un abbraccio
Mary
Hoooo! Che quadro meraviglioso, adooooro!
RispondiEliminaPer non parlare di Leopardi, mi vien di leggere questa poesia quando la sfiducia mi prende...
poi ascolto musica e mi riprendo ;))).
Ti saluto grandioso Cavaliere.
Quando posti una poesia di Giacomo Leopardi, sappi che mi fai felice!
RispondiEliminaLeggere la grande poesia ci fa sentire migliori e Giacomo per me è tra i più grandi.
Un grazie nobile Cavaliere!