Ecco un opera molto famosa del Caravaggio,conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.Ecco la consueta descrizione sul dipinto tratta da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bacco è un pittura ad olio su tela di cm 95 x 85 realizzato tra il 1596 ed il 1597 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Fu commissionato dal cardinal Del Monte per regalarlo a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II, l'immagine alluderebbe con ironia alla nota frugalità del Granduca, che era anche astemio.
Il vino è stato versato da poco come indicano le bollicine nella caraffa (che si trova nell'angolo basso sinistro dell'opera), mentre Bacco tiene in mano il calice con poca sicurezza come mostrano le vibrazioni; le guance, come le mani, sono arrossate e contrastano con il pallore della pelle, indicando uno stato di leggera ebbrezza.
Da notare le dita delle mani leggermente sporche, il viso e le mani arrossate, tutto ciò perché l'artista per la realizzazione del quadro utilizzò molti modelli, e quello che scelse definitivamente indossava sempre una bluse che copriva tutto il corpo, tranne le braccia e il volto, e quindi l'abbronzatura era resa possibile solo in quelle due parti.
Maurizio Calvesi ha proposto di interpretare questo e gli altri quadri di genere allegorico-mitologico come delle vere e proprie "Metamorfosi poetiche del tema sacro", in accordo con la coeva concezione esoterico-religiosa. In questo dipinto, l'androginia del soggetto è da intendersi come unione dei contrari e quindi armonia, propria del divino, mentre Bacco, Dio morto e risorto, preannuncia simbolicamente la venuta e il sacrificio di Cristo, che offre il calice della salvezza, come il Bacco che qui offre il calice.
Giovanni Baglione nelle Le Vite de' Pittori, Scultori, Architetti, ed Intagliatori del 1642 scrive che il Merisi
« Fece alcuni quadretti da lui nello specchio ritratti. Et il primo fu un Bacco con alcuni grappoli d'uve diverse »
alludendo all'usanza di dipingere davanti ad una immagine riflessa allo specchio, per questo motivo il bacco tiene la coppa con la mano sinistra.
Nel corso di una fase di restauro, le sofisticate analisi utilizzate hanno permesso di scoprire, all'interno della citata caraffa di vino, un volto di uomo, che i ricercatori ritengono essere l'autoritratto dello stesso Caravaggio.
Fu commissionato dal cardinal Del Monte per regalarlo a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II, l'immagine alluderebbe con ironia alla nota frugalità del Granduca, che era anche astemio.
Il vino è stato versato da poco come indicano le bollicine nella caraffa (che si trova nell'angolo basso sinistro dell'opera), mentre Bacco tiene in mano il calice con poca sicurezza come mostrano le vibrazioni; le guance, come le mani, sono arrossate e contrastano con il pallore della pelle, indicando uno stato di leggera ebbrezza.
Da notare le dita delle mani leggermente sporche, il viso e le mani arrossate, tutto ciò perché l'artista per la realizzazione del quadro utilizzò molti modelli, e quello che scelse definitivamente indossava sempre una bluse che copriva tutto il corpo, tranne le braccia e il volto, e quindi l'abbronzatura era resa possibile solo in quelle due parti.
Maurizio Calvesi ha proposto di interpretare questo e gli altri quadri di genere allegorico-mitologico come delle vere e proprie "Metamorfosi poetiche del tema sacro", in accordo con la coeva concezione esoterico-religiosa. In questo dipinto, l'androginia del soggetto è da intendersi come unione dei contrari e quindi armonia, propria del divino, mentre Bacco, Dio morto e risorto, preannuncia simbolicamente la venuta e il sacrificio di Cristo, che offre il calice della salvezza, come il Bacco che qui offre il calice.
Giovanni Baglione nelle Le Vite de' Pittori, Scultori, Architetti, ed Intagliatori del 1642 scrive che il Merisi
« Fece alcuni quadretti da lui nello specchio ritratti. Et il primo fu un Bacco con alcuni grappoli d'uve diverse »
alludendo all'usanza di dipingere davanti ad una immagine riflessa allo specchio, per questo motivo il bacco tiene la coppa con la mano sinistra.
Nel corso di una fase di restauro, le sofisticate analisi utilizzate hanno permesso di scoprire, all'interno della citata caraffa di vino, un volto di uomo, che i ricercatori ritengono essere l'autoritratto dello stesso Caravaggio.
Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Opera stupenda, Cavaliere!
RispondiEliminaCiao Cavaliere.
RispondiEliminaPasso a lasciarti un salutino.
Spero che da te il tempo sia più clemente: qui diluvia di brutto.
Nunzia