venerdì 3 gennaio 2025

Altazor, Canto II di Vicente Huidobro



Altazor, Canto II

Donna, il mondo è arredato dai tuoi occhi
Il cielo si fa più alto alla tua presenza
La terra si estende di rosa in rosa
E l'aria si estende di colomba in colomba

Quando te ne vai lasci una stella al tuo posto


Lasci cadere le tue luci come la nave che passa
Mentre la mia canzone stregata ti segue
Come un serpente fedele e malinconico
E giri la testa dietro qualche stella

Quale combattimento si combatte nello spazio?


Quelle lance di luce tra i pianeti
Riflesso di un'armatura spietata
Quale stella assetata di sangue non vuole cedere?
Dove sei triste nottambulo
Donatore d'infinito
Chi cammina nella foresta dei sogni

Qui sono perso tra i mari deserti,
solo come la piuma che cade da un uccello nella
          notte,
qui sono in una torre di freddo,
riparato nel ricordo delle tue labbra marittime.

Dal ricordo delle tue indulgenze e dei tuoi
          capelli
Luminosi e sciolti come fiumi di montagna
Saresti cieco che Dio ti desse quelle mani
te lo chiedo ancora ?

L'arco delle tue sopracciglia teso per le armi degli
          (occhi

Nell'offensiva alata, vincitore fiducioso con orgoglio
          (di fiore)
Ti parlano per me le pietre battute
Le onde degli uccelli senza cielo Ti parla
il colore dei paesaggi senza vento
pecora taciturna ti parla per me.
Addormentato nella tua memoria
Il ruscello scoperto ti parla per me
L'erba sopravvissuta legata all'avventura
Avventura di luce e sangue all'orizzonte
Senza più riparo di un fiore che appassisce

Se c'è un po' di vento

Le pianure si perdono sotto la tua fragile grazia
Il mondo si perde sotto il tuo cammino visibile
Perché tutto è artificio quando appari
Con la tua luce pericolosa


Armonia innocente senza fatica né dimenticanza
Elemento di lacrima che rotola verso l'interno
Costruito di altera paura e silenzio

Fai dubitare del tempo
E del cielo con istinto d'infinito

Lontano da te tutto è mortale
Lanci un'agonia per la terra umiliata delle
      (notti)
Solo ciò che ti pensa ha sapore di eternità

Ecco la tua stella che passa
col tuo respiro di fatiche lontane

Con i tuoi gesti e il tuo modo di camminare
Con lo spazio magnetizzato che ti accoglie
Che ci separa con leghe di notte

Comunque vi avverto che siamo cuciti
alla stessa stella

Siamo cuciti insieme dalla stessa musica tesa
dall'uno all'altro
Dalla stessa ombra gigante agitata come un albero
Siamo quel pezzo di cielo
Quel pezzo in cui avviene la misteriosa avventura
L'avventura del pianeta che esplode in petali di
      (sogno

Invano proveresti a sfuggire alla mia voce
e a saltare i muri delle mie lodi
Siamo cuciti insieme dalla stessa stella
Sei legato all'usignolo delle lune

Chi ha in gola un rito sacro

Che m'importa dei segni della notte
E della radice e dell'eco funebre che hanno nel
      petto
Che m'importa dell'enigma luminoso
Gli emblemi che illuminano il caso

E quelle isole che viaggiano nel caos senza meta
      (i miei occhi)
Che mi importa di quella paura di un fiore nel vuoto
Che mi importa del nome del nulla
Il nome del deserto infinito
O della volontà o del caso che rappresentano
E se in quel deserto ogni stella è un augurio
      (oasi
o bandiere di presagio e di morte

Ho la mia atmosfera nel tuo respiro
La favolosa sicurezza del tuo sguardo con le sue
      intime costellazioni
Con il proprio linguaggio seme

La tua fronte luminosa come un anello di Dio
Più salda di ogni cosa nella flora del cielo
Senza turbini dell'universo che si impenna
Come un cavallo per la sua ombra nell'aria

Te lo chiedo ancora


Saresti stupido se Dio ti desse quegli occhi?

Ho quella tua voce per ogni difesa
Quella voce che esce da te nei battiti del cuore
Quella voce in cui l'eternità cade
E si spezza in pezzi di sfere fosforescenti


Cosa sarebbe la vita se tu non fossi nato?
Una cometa senza mantello che muore di freddo

Ti ho ritrovato come una lacrima in un libro dimenticato
Con il tuo nome sensibile di prima nel mio petto
Il tuo nome fatto del rumore delle colombe
      che volano


Porti dentro di te il ricordo di altre vite più elevate
Di un Dio trovato da qualche parte
E nel profondo di te ricordi che eri tu
L'uccello del passato nella chiave del poeta

Sogno in un sogno sommerso

I capelli legati fanno il giorno
I capelli sciolti fanno la notte
La vita si contempla nell'oblio
Solo i tuoi occhi vivono nel mondo
L'unico sistema planetario senza fatica

Pelle serena ancorata alle altezze
Dimentica di ogni rete e stratagemma
Nella sua forza di luce assorbita
Dietro di te la vita ha paura
Perché tu sei la profondità di ogni cosa
Il mondo diventa maestoso al tuo passaggio.
Senti le lacrime cadere dal cielo
E cancelli nell'anima assonnata
L'amarezza di essere vivo
Il mondo diventa leggero sulla tua schiena.


La mia gioia è sentire il rumore del vento tra i tuoi capelli
(riconosco quel rumore da lontano)
Quando le barche si ribaltano e il fiume trascina tronchi
     d'albero
Sei una lampada di carne nella tempesta
Con i tuoi capelli che volano ad ogni vento
I tuoi capelli dove il sole va a cercare i suoi
     sogni più belli
La mia gioia è guardarti sola sul divano del
     mondo
Come la mano di una principessa addormentata
Con i tuoi occhi che evocano un pianoforte di odori
Una sorsata di parossismi

Un fiore che smette di profumare
I tuoi occhi ipnotizzano la solitudine
Come la ruota che continua a girare dopo la
     catastrofe

La mia gioia è guardarti quando ascolti
quel raggio di luce che cammina verso il fondo
     dell'acqua


E rimani sospeso a lungo
Tante stelle sono passate sullo schermo del mare
Niente poi ha tanta emozione
Né un albero che chiede vento
Né un aereo cieco che sente l'infinito

Né la colomba emaciata che dorme su un
     ( lamento
Né l'arcobaleno dalle ali sigillate
Più bello della parabola di un verso
La parabola stesa su un ponte notturno da anima
     ( ad anima

Nato ovunque posassi gli occhi


Con la testa alta
E tutti i capelli al vento
Sei più bella del nitrito di un puledro sulla
     montagna Che della sirena di una nave che si lascia
scappare tutta
     l'anima
Che di un faro nella nebbia che cerca qualcuno
     da salvare

Sei più bella della rondine attraversata
     dal vento
Sei il rumore del mare d'estate
Sei il rumore di una strada popolosa piena di
     ammirazione

La mia gloria è nei tuoi occhi
Vestita del lusso dei tuoi occhi e del loro splendore interiore

Sono seduto nell'angolo più sensibile del tuo
     sguardo
Sotto il silenzio statico delle ciglia immobili
Un presagio emerge dal profondo dei tuoi occhi
E un vento oceanico increspa le tue pupille

Niente è paragonabile a quella leggenda dei semi che
     (lasciano la tua presenza

A quella voce che cerca una stella morta a cui ritornare
     (la vita
La tua voce fa un impero nello spazio
E quella mano che si alza in te come se dovesse
     (appendere soli nell'aria
E quello sguardo che scrive mondi nell'infinito
E quella testa che si china per ascoltare un soffio
     nell'eternità
E quel piede che è la celebrazione delle strade
     incatenate E quelle palpebre dove
si incagliano le
     scintille dell'etere
E quel bacio che gonfia l'arco delle tue labbra
E quel sorriso come uno stendardo davanti alla tua
     vita
E quel segreto che dirige il maree del tuo petto

Addormentato all'ombra dei tuoi seni

Se tu morissi
Le stelle malgrado la loro lampada accesa
perderebbero la strada
Che ne sarebbe dell'universo?

Vicente Huidobro


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