giovedì 3 ottobre 2024

La vita di Eleonora Duse



Articolo da Enciclopedia delle donne

Eleonora Duse, una delle più grandi attrici tra Ottocento e Novecento, nasce da Vincenzo Duse (in arte Alessandro) e Angelica Cappelletto, due attori. Le vengono dati i nomi di Eleonora, Giulia, Amalia. Al seguito della compagnia teatrale del padre, prende subito confidenza con il palcoscenico. Ha quattro anni, quando, a Chioggia, recita nella parte di Cosetta dei Miserabili di Victor Hugo. A dodici sostituisce la madre ammalata nella parte di Francesca da Rimini di Silvio Pellico. A quattordici è Giulietta. Poi è un susseguirsi di prove sempre più impegnative fino all’ingresso nella compagnia Pezzana-Brunetti nel 1875 e in quella di Ciotti-Belli Blanes nel 1878 nel ruolo di prima amorosa. Nel 1880 diventa prima attrice nella compagnia di Cesare Rossi. Sposa Tebaldo Cecchi un attore discreto ma soprattutto un uomo buono capace di sostenerla: da lui avrà la figlia Enrichetta. Nel 1884 inizia una relazione con Arrigo Boito che lei definisce «il filo rosso della mia esistenza».

Determinante per consolidare la sua vocazione l'incontro avuto con Sarah Bernhardt, ritenuta allora la più grande attrice vivente. Attrice originale e sperimentatrice, Eleonora affina con lo studio la propria ricerca, misurandosi anche con i personaggi moderni di Zola o Ibsen.

Di lei Sergio Tofano (1886-1973):«la sua recitazione era ridotta alla più pura e limpida essenzialità, assolutamente scevra dei tanti barocchismi e capricci vocali cari alle attrici sue contemporanee». Interpreta Teresa Raquin di Zola, La principessa di Bagdad, La signora delle camelie, La moglie di Claudio, Cavalleria Rusticana, Antonio e Cleopatra, Casa di bambola, La donna del mare e numerosissime altre opere d'un repertorio sempre più vasto ed eterogeneo. «È molto più che bella. D’un pallore opaco e un po’ olivastro, la fronte solida sotto le ciocche nere, le sopracciglie serpentine, i begli occhi dallo sguardo clemente, una bocca grande, pesante nel riposo ma incredibilmente mobile e plastica […] La voce è chiara e fine» scrive il critico Jules Lemaitre. Nel 1884 l’incontro con Gabriele D’Annunzio a Venezia: i due già si sono già incontrati di sfuggita a Roma, mentre lui è cronista mondano della «Tribuna». Ma l’incontro decisivo ci sarà l’anno seguente, sempre a Venezia. Eleonora lo ispirerà per otto anni, a lei D’Annunzio dedicherà La città morta e Il Fuoco.

Nel 1897 a Parigi la Duse interpreta il Sogno d’un mattino di primavera con enorme successo. Chiusa e riservata, non ama obbedire e diventa una sorta di punto di riferimento per chi vive in teatro e crede in un teatro moderno. Nel 1898 parte per l’Egitto e per la Grecia accompagnata da D’Annunzio.

La loro storia d'amore finisce, nel 1904, per la conflittualità dei caratteri ma anche per i debiti che Eleonora accumula per aiutarlo e per la grande umiliazione che riceve in quello stesso anno, quando La figlia di Iorio esordisce al Teatro Lirico di Milano con Irma Gramatica nella parte di Mila. Il 25 gennaio 1909 a Berlino, dopo la rappresentazione de La donna del mare Eleonora decide di lasciare il teatro.

Amata dal pubblico, osannata dalla critica Eleonora Duse instaura intensi rapporti di amicizia e di stima con molte altre donne artiste, scrittrici, intellettuali del suo tempo: Matilde Serao, Laura Orvieto, Ada Negri, Sibilla Aleramo, Yvette Guilbert, Isadora Duncan, Camille Claudel. E anche importanti amicizie amorose come quella con Lina Poletti


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Fonte: Enciclopedia delle donne


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Articolo tratto interamente da Enciclopedia delle donne 


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