Articolo da L'Indipendente
Il governo italiano non si impegnerà a riconoscere per via diretta lo Stato di Palestina. Ieri, alla Camera dei Deputati, si sono votate diverse mozioni sul tema: è passata solo quella della maggioranza, spalleggiata da Azione e Italia Viva – che si sono viste approvare alcune parti delle loro proposte – in cui si chiede all’esecutivo di sostenere a livello internazionale iniziative finalizzate al riconoscimento dello Stato di Palestina nel contesto di una “soluzione negoziata”, dunque con Israele a ricoprire una posizione di forza. Il governo ha così nuovamente sposato in maniera acritica la linea di Washington, che da sempre parla di una soluzione “a due Stati” da raggiungere attraverso i negoziati, nella consapevolezza che lo Stato Ebraico – come più volte dichiarato da illustri membri del suo governo – non ha alcuna intenzione di arrivarci.
Con la votazione di ieri, l’Italia ha perso l’ennesima occasione per allinearsi al diritto internazionale, che sulla base delle risoluzioni dell’ONU ha riconosciuto lo Stato di Palestina. Appellarsi pavidamente alla “trattativa negoziale” ai fini del riconoscimento dello Stato di Palestina significa, infatti, sostanzialmente dichiararsi a favore del mantenimento dello status quo, mentre Gaza da 9 mesi non è altro che un cimitero di civili a cielo aperto. La mozione che ha ottenuto il semaforo verde del Parlamento, secondo una formula impalpabile e aleatoria, impegna il governo a “sostenere nelle opportune sedi europee e internazionali iniziative finalizzate al riconoscimento dello Stato di Palestina nel quadro di una soluzione negoziata fondata sulla coesistenza di due Stati sovrani e democratici, che possano riconoscersi reciprocamente e vivere fianco a fianco in pace e sicurezza”. Non solo non è stato riconosciuto lo Stato di Palestina, ma si è in tutti i modi evitato di ragionare su diciture che contemplassero una condanna netta e una congrua definizione di quanto sta realmente avvenendo a Gaza: nel corso della seduta, il governo è addirittura arrivato a chiedere alle opposizioni di sostituire, nelle loro proposte, le parole “catastrofe umanitaria” con la più morbida formula di “crisi umanitaria”.
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Fonte: L'Indipendente
Autore: Stefano Baudino
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Articolo tratto interamente da L'Indipendente
Ho appena finito di leggerti su altro post. Il nostro Governo può fare quello che vuole, ma ha dei paletti oltre non può e non va ........ perchè già sa che lo Stato della Palestina sarà riconosciuto anche dal nostro governo ....... che non sarà meloni.
RispondiEliminaVedremo in futuro.
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