"Ho, sempre, pensato che la musica, il canto, sono espressione dei propri sentimenti, della propria gioia, del proprio dolore. A volte, addirittura, un tentativo di autoanalisi e, analizzando te stesso, offri una via agli altri per analizzare se stessi. Le canzoni servono a formare una coscienza. Sono una piccola goccia dove servirebbero secchi d'acqua. Cantare, credo che sia un ultimo grido di libertà. Forse, il più serio. Scrivere canzoni sta diventando una responsabilità sociale, ma se ne sono accorti in pochi. Esse entrano a far parte del patrimonio culturale di un popolo, sono parte della coscienza.
Sentii, fin da subito, che il mio lavoro doveva camminare su due binari: l'ansia per una giustizia sociale che, ancora, non esiste e l'illusione di poter partecipare, in qualche modo, a un cambiamento del mondo. Quest'ultima si è sbriciolata presto, la prima, invece, rimane".
Fabrizio De André
Ho sempre ammirato de Andrè.Buona serata.
RispondiEliminaAnche a te.
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