giovedì 17 febbraio 2022

Intervista a Diego del blog: Il Blog dell'Alligatore

 


Oggi ho l'onore di intervistare Diego, noto blogger che tanti di voi, conoscono già.


Buongiorno Diego, puoi presentarti agli amici che non ti conoscono?

Sono un blogger che si occupa essenzialmente di musica indipendente italiana. Ne scrivo attraverso interviste e recensioni sul mio blog “Il blog dell’Alligatore” e sul portale di Smemoranda, la mitica agenda. Scrivo anche di libri, sempre con interviste agli autori e recensioni, sul portale di letteratura MeLoLeggo. In passato ho collaborato con il Frigidaire cartaceo e Il Nuovo Male, sempre occupandomi di musica.

L’anno scorso ha pubblicato un tuo libro, puoi presentarlo agli amici di questo blog?

Si tratta del mio primo libro: Giovani, musicanti e disoccupati, uscito con Arcana edizioni. È una pubblicazione di interviste a una trentina di giovani e meno giovani musicanti della scena indie. Interviste fatte tramite mail, o su social, durante il primo lockdown, quello della primavera-estate del 2020. Come tutti noi, anche i musicanti erano bloccati, ma più di noi erano impossibilitati a svolgere una delle loro attività importanti, anzi, fondamentali, cioè i concerti. In questo libro, ne è uscito un quadro drammatico, dal punto di vista sociale ed economico, ma vitale e combattivo, per la voglia di fare musica contro tutto e tutti. Direi una storia emblematica del precariato di oggi, purtroppo la regola in molte occupazioni. 




Come esperto di musica, hai presentato tanti musicisti nel tuo blog, quale intervista ti è rimasta particolarmente cara?

In assoluto quella che ho fatto agli Offlaga Disco Pax nel marzo del 2012, non solo per la fama del gruppo e per la presenza di molto pubblico quella sera, ma perché durante quell’intervista ho conosciuto una persona per me molto importante, che ha poi influito sulla mia vita in questi ultimi dieci anni.

Parliamo di cinema, quali sono i tuoi film preferiti?

Tanti, che quasi fatico a citarli tutti. Il primo che mi viene in mente è C’era una volta in America, di Sergio Leone, ma anche altri dello stesso regista. E poi tantissimi di Woody Allen, tipo Manhattan, Io e Annie, Radio Days, Harry a pezzi, La rosa purpurea del Cairo, Brodway Danny Rose, ma anche suoi recenti, tipo La ruota delle meraviglie, Irrational Man. Mi piace anche Chaplin, tipo Il grande dittatore o La febbre dell’oro. Il Kubrick di Orizzonti di gloria, Lolita, Eyes Wide Shut. Il film che mi ha fatto ridere più di tutti è stato Hollywood Party di Blake Edwards, altro regista che ha fatto un sacco di buoni film. Mi piacciono le commedie, mi piace ridere e quindi ti potrei citare anche The Blues Brothers, Animal House, con il grande John Belushi, o il classico A qualcuno piace caldo di Billy Wilder (ma anche Viale del tramonto, dello stesso regista tedesco). Poi, non posso dimenticare il Truffaut di I quattrocento colpi (e tutti i suoi film dopo), il Wenders de Il cielo sopra Berlino (e di tanti altri film), il Fassbinder di Veronika Voss (e di tanti altri film), Herzog di Fitzcarraldo (e di tanti altri film). Ma anche la commedia all’italiana, con Mario Monicelli in testa: come non citare L’armata Brancaleone? E Il sorpasso di Dino Risi? Mi sto dimenticando di Moretti, di Polanski, Fellini, Tarantino, Jodorowski, Almodovar, Kaurismaki, Garrone, Kusturica, Loach, Bellocchio, Jarmush, Guadagnino, Rossellini … non mi fermo più, il cinema è il mio grande amore, peccato non riesca ad andarci in questo periodo, e non riesca a organizzarmi per rivedere qualche film in tv (in verità, ho perso il gusto a vedere film in tv, per problemi miei).

Rimanendo in tema cinematografico, come vedi la situazione attuale?

Se parlassimo di prima del covid, direi bene, con un sacco di nuovi registi, e finalmente anche diverse donne tipo Cèline Sciamma, la Coppola, la Rohrwacher, la Gerwig… se invece parliamo del periodo 2020/2022, un disastro. Si sta uccidendo il cinema in sala, spingendo per le piattaforme, e questo a me non piace. La politica, tra divieti assurdi, chiusure e riaperture a metà (impedendo a chi non ha il supergreenpass di accedere alla sala) è complice della morte del cinema in Italia. Molti cinema sono stati chiusi e non riapriranno. Una situazione simile a luoghi di intrattenimento per concerti indipendenti. La logica è sempre quella: favorire i grandi gruppi, lasciare morire quelli piccoli. Dobbiamo dire basta!

Temi sociali, cosa manca in Italia?

Tante cose, a partire da una ridistribuzione del lavoro. Ho sempre creduto allo slogan “Lavorare meno, lavorare tutti”, e ora, con questa crisi che avanza, dovrebbe essere non solo uno slogan, ma un progetto politico. Se c’è meno lavoro ridistribuiamolo, con salari e stipendi non da fame, come succede sempre di più, purtroppo. Ma è un tema che sembra sparito dall’agenda politica, complice una stampa poco attenta e poco libera, essendo concentrata nelle mani dei soliti grandi gruppi.  

Negli ultimi anni tanti diritti sono stati aboliti, temi altre limitazioni?

Più di così non so cosa possano fare. Il famigerato greenpass, o supergreenpass è uno strumento che, lungi dal salvaguardare la salute, ha limitato il movimento di milioni di persone in particolare sui luoghi di lavoro. Ovviamente dietro alla sua istituzione c’erano motivazioni legate alla salute, si voleva cioè, spingere più persone a vaccinarsi. Parlo al passato, però, assurdamente, esso è ancora in piedi, nonostante si continui a dire che l’emergenza sta finendo, che il virus è in buona parte debellato, si possono levare le mascherine all’aperto. E allora, perché rimane in piedi il supergreenpass?

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho molte idee, ma confuse. La principale sarebbe di scrivere un nuovo libro sui musicanti nel 2021 e 2022, per vedere se qualcosa è cambiato. Ho già iniziato da mesi a intervistare artisti e addetti ai lavori per un ipotetico nuovo libro, ma non riesco a venirne a capo per problemi di organizzazione personale. Spero di riuscirci, perché anche in questi mesi ci sarebbero molte cose da raccontare.

Grazie per le tue risposte, terminiamo l’intervista con una tua citazione preferita.

 “Quando il gioco si fa duro, i duri incominciano a giocare”, John Belushi, Animal House.


Grazie Diego della tua disponibilità, mi raccomando di visitare il suo blog.



Se qualcuno è interessato per un'intervista, basta contattarmi via mail, cliccando sul banner "Contatti".




17 commenti:

  1. Grazie Vincenzo.
    Ottima intervista su un blog di valore.
    In bocca al lupo all'Alligatore per il suo romanzo.

    O magari *In bocca all'alligatore*😋

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  2. Diego oltre ad essere una bellissima persona è un intenditore sopraffini di musica nonché un vero talent scout

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  3. Bellissima intervista. Non conoscevo Diego se non attraverso commenti su vari blog. C9mplimentiba lui per quel che ha fatto e continua a fare. Anche nella musica si è perso tanto in questi anni trascorsi tra varie difficoltà per tutti, lavoratori e non. Speriamo si possa ricominciare serenamente e presto.
    Abbraccio e grazie Vincenzo.

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    1. Invito a conoscere il suo blog, scoprirai una bellissima persona.

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  4. Grazie Cavaliere, grazie Gus, speriamo che riesce a finire questo secondo libro di interviste, sì, e magari faccia poi anche un romanzo... in culo alla balena!

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    1. Quando uscirà il tuo secondo libro, ti ospiterò sicuramente, per presentarlo agli amici di questo spazio.

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    2. Grazir a GUS, DANIELE, PIA, grazie per i complimenti e un grosso grazie anche a CAVALIERE, che mi ha ospitato. Un abbraccio a tutti, Peace and Love!

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  5. Grande cavaliere Vincenzo, Diego stramerita il nostro affetto e la nostra vicinanza, sia per la passione con cui continua a esserci e sia per quel lavoro nascosto che fa e che nessuno oggi vuole fare. Devo dire che hai fatto una bella intervista e che hai applicato in modo egregio il formato Ally 😂 Grandi tutti e due!

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  6. In ritardo ma finalmente ho letto l'intervista : interessante e piacevole ... come mi aspettavo.

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