tutto! sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz'onde, senza lidi, unito.
E c'era appena, qua e là, lo strano
vocìo di gridi piccoli e selvaggi:
uccelli spersi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenzïosi eremitaggi.
Ed un cane uggiolava senza fine,
né seppi donde, forse a certe péste
che sentii, né lontane né vicine;
eco di péste né tarde né preste,
alterne, eterne. E io laggiù guardai:
nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste.
Chiesero i sogni di rovine: - Mai
non giungerà? - Gli scheletri di piante
chiesero: - E tu chi sei, che sempre vai? -
Io, forse, un'ombra vidi, un'ombra errante
con sopra il capo un largo fascio. Vidi,
e più non vidi, nello stesso istante.
Sentii soltanto gl'inquïeti gridi
d'uccelli spersi, l'uggiolar del cane,
e, per il mar senz'onde e senza lidi,
Giovanni Pascoli
Stupenda poesia, caro Vincenzo, grazie di averla condivisa.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Un grazie a te.
EliminaParole che sembrano descrivere davvero un brumoso paesaggio autunnale ma anche uno stato d'animo particolare...
RispondiEliminaMoz-
Esatto!
EliminaAdoro Pascoli.
RispondiEliminaMi rievoca ricordi dolcissimi e, al tempo stesso, molto tristi.
Buona giornata.
Nei versi di Pascoli, spesso si provano queste contrapposizioni.
EliminaMalgrado che la mia professoressa ci facesse imparare a memoria Pascoli, Carducci ed anche Dante, non mi ricordo di aver appreso questa bella poesia ma forse, con il passare deglia anni, la memoria vacilla. Ciao e buon proseguimento di settimana.
RispondiEliminaAnche a te.
EliminaStupenda questa poesia Vincenzo, grazie per averla ricordata e per avercela riproposta. Peccato che nella pianura padana la nebbia sia sempre meno presente . . . Un saluto e buona giornata
RispondiEliminaI cambiamenti climatici sono una delle cause.
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