domenica 27 ottobre 2019

La vita di Sylvia Plath


Articolo da Enciclopedia delle donne

Dalla cenere io rinvengo, e con le mie rosse chiome, divoro uomini come aria di vento.

Una casa sull’oceano, un padre professore di cui è la preferita, una madre devota al proprio ruolo, un fratello che ha poco spazio nel suo triangolo edipico, questo il teatro dell’auto-mitologia della poetessa e scrittrice americana.

«Il paesaggio della mia infanzia non fu la terra, bensì la fine della terra, le fredde, salate, fluenti colline dell’Atlantico. A volte, penso che la mia immagine del mare sia la cosa più chiara che possiedo… E in un flusso di ricordi, i colori si fanno più profondi e brillanti, il mondo di allora respira».

È la madre che fa scoprire ai due bambini la gioia selvaggia della poesia, ma sarà solo il padre, morto precocemente quando Sylvia ha otto anni, l’unico destinatario delle poesie. Alla madre Sylvia scriverà per tutta la vita lettere minuziose che raccontano la vita brillante, l’eccellenza negli studi, i riconoscimenti al precoce talento letterario, i numerosi corteggiatori. Ma il lato solare della giovane donna perfetta, incarnazione del sogno americano, vaga nell’ombra della depressione che oscura tutte le pagine del diario, anche quelle della grande felicità trovata nella relazione con Ted Hughes, futuro poeta laureato d’Inghilterra, il colosso che riporterà in vita il padre morto e che perseguiterà la poetessa sino all’esito finale di un suicidio che è ingiusto scegliere come chiave di lettura dell’intera opera poetica.

Un crollo nervoso seguito dal primo tentativo di suicidio, a vent’anni, non le impedirà di concludere gli studi allo Smith College e di vincere una borsa di studio per Cambridge. Sylvia e Ted si conoscono a una festa, si piacciono, si saggiano con un bacio feroce che diventa un morso sulla guancia di lui. A una donna ossessionata dall’eccellenza poteva piacere solo un genio e lui, per lei, lo era. Sylvia non ebbe mai dubbi sulla loro vita insieme: avrebbero scritto, si sarebbero sostenuti, avrebbero creato la famiglia perfetta, lei sarebbe stata una grande poetessa e scrittrice, lui il più grande poeta di lingua inglese del mondo.

La vita quotidiana si gioca sempre sul filo della competizione e dell’invidia. Tanto Hughes attinge a piene mani dai sogni per scrivere, tanto per lei la scrittura sarà una lotta con un demone contrario, che sempre le sibila all’orecchio l’inadeguatezza delle sue parole. Ma Sylvia studia con accanimento, si esercita, legge e confronta i propri versi con quelli dei poeti che più ama. Durante un soggiorno annuale a Boston, mentre cerca di far scoprire agli americani la poesia del marito, frequenta i corsi di scrittura creativa del poeta confessional Lowell e conosce l’altra grande poetessa Anne Sexton. Più che amiche furono rivali, condividevano bevute di martini e racconti dei tentati suicidi ogni settimana dopo le lezioni. Solo nel diario la Plath si lasciava andare a commenti acidi e all’invidia nei confronti dell’altra che, al contrario di lei, scriveva con estrema facilità. Alla morte della Plath, Anne scrisse nel suo diario che anche in quell’occasione Sylvia l’aveva preceduta.

Continua la lettura su Enciclopedia delle donne

Fonte: Enciclopedia delle donne

Autore: 
Elena Petrassi



Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da Enciclopedia delle donne 



8 commenti:

  1. Caro Vincenzo, grazie di questo interessante post.
    Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Una poetessa unica ed una sensibilità travolgente ed una fine dolorosissima

    RispondiElimina
  3. Interessante questo tuo post Vincenzo. Poverina che vita travagliata che ha avuto . . . come spesso succede ai poeti.
    Buon lunedì pomeriggio e migliore nuova settimana appena iniziata

    RispondiElimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.