domenica 31 maggio 2015
Mezzanotte di Giovanni Pascoli
Mezzanotte
Otto... nove... anche un tocco: e lenta scorre
l'ora; ed un altro... un altro. Uggiola un cane.
Un chiù singhiozza da non so qual torre.
È mezzanotte. Un doppio suon di pesta
s'ode, che passa. C'è per vie lontane
un rotolìo di carri che s'arresta
di colpo. Tutto è chiuso, senza forme,
senza colori, senza vita. Brilla,
sola nel mezzo alla città che dorme,
una finestra, come una pupilla
aperta. Uomo che vegli nella stanza
illuminata, chi ti fa vegliare?
dolore antico o giovine speranza?
Giovanni Pascoli
6 commenti:
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Poesie caro Vincenzo che non si dimenticano mai!!!
RispondiEliminaBuon inizio della settimana caro amico.
Tomaso
Ho sempre amato Pascoli!
RispondiEliminasuccede spesso a me, nella notte solo la mia finestra è illuminata fino alle 4 o le 5 del mattino, non mi angustia niente però perchè contento sono lì a pestare sui tasti della tastiera del mio computer
RispondiEliminaSplendida poesia, l'immagine è meravigliosa, un cielo da sogno!
RispondiEliminaBuona giornata da Beatris
Giovanni Pascoli - davvero bella questa poesia.
RispondiEliminaHo sempre amato le sue poesie ..... alcune più di altre.
Buona settimana Vincenzo :-)
Sempre bello rileggere Giovanni Pascoli.
RispondiEliminaBuona serata.
Antonella