domenica 13 ottobre 2013
Trovato un pezzo di cometa sulla Terra
Articolo da Media Inaf
Per la prima volta alcuni ricercatori sudafricani hanno identificato con certezza i resti di una cometa caduta sulla Terra milioni di anni fa. La sua esplosione all’ingresso nell’atmosfera terrestre causò un’onda d’urto capace di distruggere ogni forma di vita per centinaia di chilometri quadrati sotto il luogo dell’impatto.
Si tratta di uno studio condotto da David Block della Wits University e pubblicato su Earth and Planetary Science Letters. ”Le comete visitano spesso i nostri cieli – sono palle di neve e ghiaccio mescolati con polvere – ma mai prima d’ora nella storia abbiamo avuto le prove dei resti di una cometa caduta sulla Terra”, ha detto il team composto da geologi, fisici e astronomi, tra cui Block, Jan Kramers dell’Università di Johannesburg, Marco Andreoli della South African Nuclear Energy Corporation e Chris Harris dell’Università di Città del Capo. Al centro dell’attenzione di questa squadra di scienziati c’era un misterioso sasso nero trovato alcuni anni fa da un geologo egiziano. Dopo aver condotto analisi chimiche approfondite, gli autori della ricerca sono giunti alla conclusione che esso rappresenti il primo esemplare conosciuto del nucleo di una cometa arrivato sulla Terra.
Si parla di una cometa, quindi, che è entrata nella nostra atmosfera 28 milioni di anni fa, esplodendo e riscaldando la sabbia fino a una temperatura di 2000 gradi Celsius. Come risultato si formò un’enorme quantità di vetro di silice giallo-verde che giace ancora disperso su 6000 chilometri quadrati di deserto del Sahara. Un magnifico esemplare di questo vetro, lucidato da antichi gioiellieri, si trova nel diadema di Tutankhamon sotto forma di scarabeo.
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Fonte: Media Inaf
Autore: Eleonora Ferroni
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Articolo tratto interamente da Media Inaf
1 commento:
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Mi manca almeno un minimo di conoscenze scientifiche per valutare questa notizia. Mi piacerebbe sapere come si fa a distinguere il nucleo fuso nell'atmosfera di una cometa da quello altrettanto fuso di un asteroide.
RispondiEliminaBuona settimana
enrico