Articolo da CreativeCommons.it
Creative Commons ha recentemente sviluppato un policy statement in tema di riforma del diritto d'autore.
Nella sua dichiarazione di policy, Creative Commons ribadisce come la diffusione e l'impiego di strumenti quali le licenze libere di diritto d'autore non possano considerarsi sufficienti
al conseguimento di un accesso universale ed effettivo alla ricerca,
istruzione e cultura. Questo perché le licenze CC operano pur sempre nel
quadro definito dalle vigenti legislazioni in materia di Diritto
d'autore, le quali, per via della loro attuale formulazione, pongono
numerosi limiti alla circolazione e al riutilizzo creativo dei
contenuti. Pertanto, il conseguimento di quei benefici sociali e economici
che una maggiore circolazione delle opere d'ingegno (e quindi, in
ultimo, della conoscenza) permetterebbe di conseguire potrà realizzarsi
compiutamente soltanto attraverso iniziative di revisione e modifica alla normativa sul Diritto d'autore stessa.
Per questi motivi, Creative Commons supporta le iniziative di riforma
del copyright, attualmente in corso, volte a rafforzare i diritti degli
utilizzatori dei contenuti ed espandere il pubblico dominio.
L'annuncio ufficiale è disponibile sul sito di Creative Commons.
Di seguito, riportiamo il testo in inglese del policy statement:
Creative Commons (CC) has enabled a new approach to copyright licensing over the last ten years. CC licenses facilitate novel social, educational, technological, and business practices, and support productive relationships around networked knowledge and culture. We are dedicated stewards of our licenses and tools, and we educate users, institutions, and policymakers about the positive benefits of adopting CC licenses. Our licenses will always provide voluntary options for creators who wish to share their material on more open terms than current copyright systems allow. But the CC vision—universal access to research and education and full participation in culture—will not be realized through licensing alone.
Around the world, numerous national governments are reviewing or revising their copyright law. Some proposed revisions would broaden the scope of uses of copyrighted works permitted without the rightsholder’s permission. In response, it has been suggested that the very success of CC licenses means that copyright reform is unnecessary—that the licenses solve any problems for users that might otherwise exist. This is certainly not the case. CC licenses are a patch, not a fix, for the problems of the copyright system. They apply only to works whose creators make a conscious decision to affirmatively license the right for the public to exercise exclusive rights that the law automatically grants to them. The success of open licensing demonstrates the benefits that sharing and remixing can bring to individuals and society as a whole. However, CC operates within the frame of copyright law, and as a practical matter, only a small fraction of copyrighted works will ever be covered by our licenses.
Our experience has reinforced our belief that to ensure the maximum benefits to both culture and the economy in this digital age, the scope and shape of copyright law need to be reviewed. However well-crafted a public licensing model may be, it can never fully achieve what a change in the law would do, which means that law reform remains a pressing topic. The public would benefit from more extensive rights to use the full body of human culture and knowledge for the public benefit. CC licenses are not a substitute for users’ rights, and CC supports ongoing efforts to reform copyright law to strengthen users’ rights and expand the public domain.
Fonte: CreativeCommons.it
Autore: Claudio Artusio
Licenza:
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da CreativeCommons.it
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