martedì 24 luglio 2012
Giappone: enormi proteste di massa contro la riapertura delle centrali nucleari
Articolo da Voci globali
Decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti a Tokyo il 16 luglio in quella che è stata definita la più grande manifestazione anti-nucleare in Giappone dopo il disastro di Fukushima, avvenuto a marzo dello scorso anno. Secondo Sayonara Nukes, uno dei gruppi organizzatori dell'evento, la folla radunata a Yoyogi Park ha raggiunto il record di 170.000 partecipanti.
L'evento di lunedì nasce in seguito alla notizia del ripristino dell'attività a pieno regime di uno dei reattori di Oi, mettendo così fine alla breve "pausa" del Giappone dall'energia nucleare. Tutti gli impianti nucleari del Paese erano infatti stati chiusi a seguito della tragedia di Fukushima, ed erano iniziati i controlli su tutti i reattori.
Ma nonostante le numerose rassicurazioni sulla sicurezza degli impianti, il sentimento antinucleare resta forte. Per i critici, la ripresa è arrivata troppo presto.
Il sito web del gruppo degli organizzatori spiega che, a causa dell'ambiente altamente contaminato dalle radiazioni nucleari, molte persone sono state costrette ad abbandonare le loro case.
"Oltre l'80% delle persone in Giappone non vuole centrali nucleari", affermano. "È già disponibile abbastanza elettricità. Possiamo fare sforzi per risparmiare energia elettrica. Non vi è alcun senso nell'insistere su un'energia che sacrifica la vita e la salute delle persone. L'energia dovrebbe essere utile alla gente. Ne abbiamo abbastanza delle centrali nucleari, che soddisfano solo i diritti e gli interessi di un certo gruppo".
I manifestanti hanno chiesto al governo di chiudere le centrali nucleari esistenti e interrompere i piani di costruzione delle nuove, concentrandosi su progetti di energia pulita e abolendo le centrali che usano il plutonio, il materiale radioattivo più pericoloso.
Hiroko Tabuchi (@HirokoTabuchi): Ryuichi Sakamoto ha detto a un'immensa folla di manifestanti contro il nucleare a Tokyo: "Rimanere in silenzio dopo Fukushima è disumano."
Nonprofit Quarterly (@npquarterly): È dagli anni sessanta che il Giappone non vede proteste come quella in svolgimento ora a Tokyo http://ow.ly/ciX06
Sotto il sole cocente in un giorno di festa nazionale, i dimostranti hanno marciato per le strade intonando: "Non riprendete il funzionamento di energia nucleare. Il primo ministro Noda deve smettere" e mostravano striscioni in inglese o giapponese con frasi come "Proteggete i vostri cari", "No nukes", "Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki. Mai più Fukushima. Altro? Subire un governo kamikaze".
"Siamo arrabbiati perché non sono stati compiuti progressi in termini di risarcimenti e decontaminazione", ha spiegato Noboru Shikatani, 71 anni, che si è trasferito da Fukushima a Tokyo in seguito al disastro. "Non possiamo accettare la ripresa dell'attività nucleare, visto che la crisi di Fukushima non è stata ancora risolta", ha continuato. "Vogliamo far arrivare la nostra voce a sempre più persone in modo che partecipino a questo tipo di protesta". Tra i partecipanti vi erano il premio Nobel, lo scrittore Kenzaburo Oe, mentre il noto musicista e compositore Ryuichi Sakamoto era tra gli organizzatori, e ha spiegato:
"Non dobbiamo mettere la vita dei bambini, che sono il futuro del nostro Paese, un bel Giappone, in potenziale pericolo in cambio di elettricità". Dal canto suo Oe ha dichiarato: "Mi sento insultato dal governo che ha riattivato la centrale Kansai dopo il grave incidente nucleare."
"Cerchiamo di creare un ambiente politicamente libero, dove la gente possa pensare a questa protesta come una questione di vita o di morte legata alla loro vita quotidiana", ha detto Misao Shinoto, illustratrice di Tokyo e promotrice dell'evento.
Shinoto, conosciuta come Misao Redwolf, è anche la mente e l'anima delle proteste settimanali che si tengono il venerdì sera davanti all'ufficio del Primo Ministro, un appuntamento che sta attirando nel quartiere politico Nagatacho di Tokyo il maggior numero di manifestanti dal periodo d'oro del movimento studentesco degli anni '60.
"La ragione dietro il successo delle proteste del venerdì è che hanno un target specifico: il Primo Ministro Noda e il suo governo", ha detto Shinoto della sua campagna, che dai 300 partecipanti di inizio marzo ora ne conta decine di migliaia.
Il potenziale di questa nuova tendenza di attivismo civico potrebbe essere visto proprio nelle celebrità che si sono schierate a favore della protesta.
"Dobbiamo essere più sicuri del nostro movimento, perché la situazione potrebbe peggiorare se rinunciamo a farci sentire", ha detto l'attrice Miyuki Matsuda di fronte a centinaia di persone, riferendosi al fatto che solo uno dei 50 reattori nucleari giapponesi è stato riattivato.
"Dobbiamo andare avanti fino al giorno in tutti i reattori verranno aboliti, perché il mondo sta osservando come i giapponesi decidono il proprio destino".
In un'intervista dopo il suo discorso, Matsuda ha criticato quei colleghi che non si pronunciano sulla questione nuclerare: "Gli artisti e altre persone influenti nei media devono essere i primi ad alzare la voce, perché così aiuteranno altri a prendere posizione".
Oe e altri stanno inoltre lavorando a una petizione per raccogliere 10 milioni di firme; in data 8 luglio, circa 7.850.000 persone avevano firmato, e il movimento non si ferma qui: "Continueremo a organizzare manifestazioni, visto che il sentimento antinucleare sta crescendo tra la gente", ha detto Yasunari Fujimoto, un altro degli organizzatori.
Fonte: Voci globali
Autore: E. Intra e S. Gliedman
Licenza:
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Voci globali
Video credit jiyuudearitai caricato su YouTube
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