Sono trascorsi quattro anni da quando, nella notte del 6 dicembre, alcuni operai furono investiti da un rogo infernale divampato alla linea cinque della ThyssenKrupp di Torino. In quella maledetta notte sette vite sono scomparse e sette famiglie distrutte; ricordiamo i loro nomi:
Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi.
Il lavoro uccide ancora e soprattutto non esiste ancora la sicurezza suoi luoghi di lavoro; quante vittime dobbiamo ancora piangere?
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Mi unisco al tuo pensiero!
RispondiEliminaFai bene a ricordare ciò che è successo... è ancora un grosso dispiacere.. noi tutti ci auguriamo non accadano più, ma la società e la sicurezza sul lavoro sono quello che sono.. ci stringiamo alle famiglie delle vittime. Valeria
RispondiEliminaa distanza di mesi dalla sentenza, la ditta condannata non ha ancora pagato i risarcimenti!
RispondiEliminaRicordando,vorremmo sperare che non succeda più.E che non sia solo una speranza,di lavoro si deve vivere,non morire!
RispondiEliminaCiao Cavaliere
non dobbiamo dimenticare neanche le famiglie;(
RispondiElimina...mai dimenticare queste sono le vere lacrime!!!
RispondiEliminaNo,non si deve dimenticare che la ditta per non spendere non ha messo in sicurezza i suoi lavoratori!!!Tutto questione di soldi!!!Buona serata cavaliere.
RispondiEliminaNon possiamo e non dobbiamo dimenticare.
RispondiEliminaCome scrive Chicchina, di lavoro si deve vivere,non morire.
Ciao Cavaliere,
Lara
Lo sdegno popolare sarebbe ancora maggiore se si conoscesse meglio tanta insulsa burocrazia della cosiddetta normativa sulla sicurezza del lavoro.
RispondiEliminaHa ragione Adriano. E davvero non si può pensare che il lavoro uccida.
RispondiEliminaimmagini drammatiche. non si dovrebbe mai morire per lavoro, per risparmiare un pugno di soldi...
RispondiEliminaUn'evento orribile, non doveva succedere...ma siamo obbligato a non dimenticare...un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaNon mi ero resa conto che fosse passato così tanto tempo. Hai fatto bene a ricordare questa tragedia.
RispondiEliminaIl ricordo si cancella al passar della mano sulla fredda lastra.
RispondiEliminaCome posso dimenticarli,sono Torinese e la Città non ha mai smesso di piangere queste vittime del lavoro che si potevano evitare.
RispondiEliminaCiao, buona giornata.
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Monti mi sta già antipatico, hai visto che legnate ai lavoratori e pensioni e che regalo alla chiesa che continuerà a non pagare l'ICI?
Ciao.
Non dimentichiamolo mai: il LAVHORROR, inteso come sfruttamento speculativo e disumano dei più deboli (con annessi e connessi, tipo inquinare di più per risparmiare ecc.), uccide QUOTIDIANAMENTE!
RispondiEliminaNo, non si devono dimenticare queste tragedie!
RispondiEliminaCiao, cavaliere, buona giornata
Per non dimenticare questa tragedia sul posto di lavoro.
RispondiEliminaMai dimenticare, un giorno vai a lavorare e non torni piu' a casa, non si puo' morire per lavorare!!
RispondiEliminanon dimenticheremo mai...
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