Era l’11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c’è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo. Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. "Poveretto, - pensa - morirà per il gelo!" E pensa come fare per dargli un po’ di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo. E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene un’idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto."Dio ve ne renda merito!", balbetta il mendicante, e sparisce. San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l’aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Ecco l’estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio. Ma la storia di San Martino non finisce qui. Durante la notte, infatti, Martino sognò Gesù che lo ringraziava mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio lui in persona.
giovedì 11 novembre 2010
6 commenti:
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Non conoscevo la leggenda e ti ringrazio tanto per avermi fatto conoscre questa storia. Ti ringrazio anche tantissimo per il post sul libro, e mi scuso per non essere passata prima ma ieri al lavoro mi hanno tenuto fino a tardissimo. Grazie di cuore.
RispondiEliminaLa conoscevamo questa leggenda, ma è sempre bello rileggerla! Oggi mentre guardavo il cielo azzurro di questa giornata soleggiata, pensavo proprio a S.Martino!
RispondiEliminaBuona serata
Sabrina&Luca
è sempre bellissimo questo racconto!A presto
RispondiEliminalu
Sempre belle da leggere...Grazie Debora
RispondiEliminaProprio oggi la mia mamma mi ha raccontato questo anedotto dell'estate di San Martino; poi passo da te e posso solo constatare che certe tradizioni vengono tramandate sia a voce che scritte. Buona notte con un sorriso.
RispondiEliminaNon mi ero mai messa a leggere precisamente la storia di S. Martino, mi ricordo però che sulla facciata del duomo di Lucca c'è una statua che riproduce proprio S. Martino in sella al cavallo nell'atto di tagliare il mantello con la spada!
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