Sono passati trenta lunghi anni da quella maledetta serata, che in pochi secondi portò morte, dolore e distruzione. Io sono nato nella provincia di Napoli, anche se da un bel po' vivo lontano da esse (ora vivo in Emilia); ma uno dei più brutti ricordi della mia infanzia è legato proprio a quella data.
Erano circa le diciannove, quando mi trovavo nella casa di mia nonna materna con la mia famiglia a Portici, un grosso comune dell'hinterland napoletano. Non immaginavo mai che da qui a pochi minuti, un evento cosi terrificante avrebbe lasciato un ricordo indelebile nella mia mente (per la cronaca avevo 5 anni). Giocavo con mio fratello più piccolo quando si udii un forte boato, accompagnato dal tremore classico del terremoto. Mi ricordo le urla di terrore e il panico dei miei parenti; ci fu un bel po' di caos a casa dei miei nonni, con relativa fuga verso l'esterno (abitava al primo piano). In strada guardavo il terrore negli occhi delle persone, chi con le radioline cercava notizie; ma soprattutto, rimase impresso nella mia mente l'immagine della Luna piena e rossa. I giorni seguenti furono un susseguirsi di brutte notizie con i GR e Tg che riferivano il tragico bilancio delle vittime, mentre io con i miei, ho dormito tutta la settimana fuori di casa; stavolta dai nonni paterni che abitavano in campagna, lontano dagli edifici.
Certo a distanza di anni, parlare di un evento così drammatico resta sempre difficile; soprattutto quando uno ha vissuto la realtà dei fatti. Fortunatamente abitavo lontano dall'epicentro; ma il mio pensiero va a chi ha perso i propri cari, la casa e i suoi ricordi. Pochi secondi possono farti cambiare la vita e anche spezzarla; ancora oggi in un Paese sismico come l'Italia non vedo grandi opere di prevenzione, soprattutto sotto l'aspetto del costruire. Bisogna fare di più, progettando con criteri anti sismici e iniziando dagli edifici pubblici; non è possibile vedere un ospedale crollare per primo, quando invece, dovrebbe accogliere i feriti. L’unico modo che abbiamo per sconfiggere i terremoti, resta la prevenzione e con quella che dobbiamo partire.
Photo credit dolce_luna caricata su Flickr Licenza foto: Creative Commons
Ciao Cavaliere, capisco benissimo ciò che hai descritto su questo post.
RispondiEliminaL'esperienza del terremoto l'ho vissuta anche io trentaquattro anni fa ma il ricordo è sempre in me, non passa sera che prima di addormentarti dico una preghiera affinchè non succeda più questo terribile sconvolgimento della terra e di conseguenza della vita di chi vive questi interminabili momenti di paura.
Ti lascio l'indirizzo del post che ho dedicato al 6 maggio in Friuli.
http://lalberodeisassi.blogspot.com/2010/05/friuli-6-maggio-1976.html.
Buona serata.
Gabriella
Posso immaginare quanto il tuo ricordo sia ancora indelebile..in te bambino di allora.
RispondiEliminaSono ricordi che nn potrai mai cancellare...purtroppo.
ciaooo Web
Io ricordo i volontari della mia zona che si recarono nelle zone terremotate. E i loro racconti, al ritorno. Non aggiungo aggettivi.
RispondiEliminacapisco cosa hai provato.....
RispondiEliminaio avevo 10 anni e mi trovavo al 5 piano nel centro di Napoli,dove i palazzi hanno la loro storia da raccontare....
Scendere quei gradini consumati,velocemente,senza capire perchè tutti corressero all'impazzata per portarsi in strada....al sicuro.
Noi eravamo a far visita a degli ex vicini di casa,erano infatti 6 mesi che ci eravamo trasferiti in periferia,in case antisismiche.....
Dovremmo prendere esempio dai Giapponesi....
buona giornata
lu
Caro Cavaliere, hai fatto bene a pubblicare questo post.
RispondiEliminaIn quegli anni frequentavo Napoli, che conosco abbastanza bene come Benevento, Acerra e Pomigliano d'Arco.
Quel terremoto fu un monito che purtroppo anche oggi è ancora restato inascoltato,provvedimenti seri che non hanno avuto attuazione. Abbiamo esempi davanti agli occhi molto attuali...
Buon pomeriggio
Un ricordo indelebile,per l'anima per il cuore...deve essere stato terribile per un bimbo vivere quegli attimi interminabili di terrore...mi ha colpito tanto la tua storia e ti ringrazio per aver testimoniato questa esperienza che ha coinvolto tante vite.Un abbraccio,buona serata.
RispondiEliminaCiao Cavaliere, bel post.
RispondiEliminaIl 23 novembre c'ero anche io.
Mille ricordi si affollano nella mente... le emozioni indelebili, i segni ancora visibili.
Nella mia zona, quasi solo paura, ma tutto intorno, dolore e sofferenza...
@tutti
RispondiEliminaGrazie per i vostri commenti e attestati di solidarietà