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martedì 22 luglio 2025

Annullato il concerto di Valery Gergiev a Caserta

Gergiev's concert (2009-04-21) 02


Articolo da Il Desk

Si cancella la musica, si calpesta la libertà artistica e si punisce la cultura perché non allineata alle narrazioni politiche dominanti.

La Direzione della Reggia di Caserta ha deciso di annullare, in modo improvviso e vergognoso, il concerto sinfonico diretto dal maestro Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio nel cortile del Complesso vanvitelliano. La motivazione ufficiale? “Motivi di ordine pubblico”. Tradotto: paura delle proteste di alcune associazioni ucraine che hanno minacciato di manifestare. Proteste sostenute dalla europarlamentare del Pd, Pina Picierno, dal deputato Carlo Calenda e da gruppi di destra,

Questa è censura, pura e semplice. Non un atto di tutela, non una decisione presa a ragion veduta, ma una resa davanti alla pressione politica e all’onda emotiva del momento. Si cancella la musica, si calpesta la libertà artistica e si punisce la cultura perché non allineata alle narrazioni politiche dominanti

Valery Gergiev, che piaccia o no, è un artista di fama mondiale, uno dei più grandi direttori d’orchestra viventi. Condannarlo senza appello, impedirgli di esibirsi solo perché di nazionalità russa e vicino al Cremlino significa rinunciare al principio fondamentale che l’arte deve essere indipendente da ogni logica politica e ideologica. 

Questa censura è un segnale gravissimo: la paura di affrontare il dibattito e le opinioni diverse ha vinto sulla libertà. Un precedente pericoloso che mette in discussione il diritto di esprimersi, anche nel campo culturale, e apre la strada a future esclusioni arbitrarie di artisti in base alle loro origini o alle loro posizioni politiche.

La Reggia di Caserta e chi ha deciso di annullare questo concerto si assumono la responsabilità di aver trasformato uno spazio di cultura e bellezza in una piazza di intolleranza e conformismo. Una sconfitta per tutti, perché quando la censura colpisce l’arte, alla fine colpisce la libertà di tutti noi.

Commento dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov

Suscitano sgomento gli spropositati toni polemici e la retorica aggressiva sulla stampa italiana relativi all’invito che le autorità della Regione Campania e la direzione del Festival “Un’Estate da Re” hanno rivolto al Maestro russo Valerij Gergiev – direttore d’orchestra di fama mondiale – chiamato a dirigere, il 27 luglio 2025, nella Reggia di Caserta, l’Orchestra Filarmonica di Salerno. Il programma comprende opere di Čajkovskij e altri compositori russi.

In Russia non erano certo passate inosservate le dichiarazioni con cui, di recente, si sono espresse le più alte cariche italiane contro le politiche di “cancellazione” della cultura russa, sempre più diffuse in Occidente. Nel 2022, quando l’opera lirica “Boris Godunov” di Modest Musorgskij è stata portata in scena, in apertura di stagione lirica, al Teatro La Scala, era stato in persona Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, a sottolineare che “La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare…”. A fare eco alle sue parole era stata Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, la quale, con grande convinzione, aveva ribadito quanto segue: “Storicamente, le relazioni tra l’Italia e la Russia, e in particolar modo sul piano culturale, sono sempre state solide. Per questo io ho appoggiato la decisione del Teatro La Scala di inaugurare la nuova stagione portando in scena un’opera russa…”.

In codesto contesto, appare decisamente inopportuno e fuori luogo il clamore scandalistico che si è voluto deliberatamente suscitare in merito al concerto in programma per il 27 luglio, che prevedeva si esibissero al Festival di Caserta il Maestro Valerij Gergiev e quattro solisti dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. La polemica ha dato chiara prova del fatto che in Italia, favorite dalla totale condiscendenza delle autorità locali, sono all’opera forze distruttive e prorompenti, la cui entità numerica è irrisoria, ma che, ciononostante, si adoperano attivamente, per promuovere una percezione negativa dell’Italia in Russia e della Russia in Italia e che, in sostanza, mirano a dividere i popoli dei nostri due Paesi, i russi e gli italiani. Per un malaugurato avvicendarsi di circostanze, questa volta, il bersaglio principale dell’attacco è Valerij Gergiev –insigne personalità del mondo della cultura nonché uno dei migliori direttori d’orchestra dell’epoca contemporanea. Evidentemente, i seminatori di odio non godono di molta sensibilità artistica.

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Fonte: Il Desk

Autore: redazione Il Desk 

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Articolo tratto interamente da 
Il Desk

Photo credit Tatarstan.ru, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons


2 commenti:

  1. C'è da dire che sarebbe auspicabile che anche l'artista si mantenesse indipendente dal poterre....

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