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Nel Regno Unito (UK), il Ministero per l'edilizia abitativa, le comunità e gli enti locali ha presentato giovedì i piani per abbassare l'età per votare a 16 anni, in seguito al successo delle riforme attuate da Scozia e Galles.
Secondo i dati ufficiali citati da Reuters, la popolazione di 16-17 anni nel Regno Unito era di 1,6 milioni, rispetto ai 48 milioni aventi diritto di voto alle elezioni generali del 2024.
Il Primo Ministro Keir Starmer ha dichiarato a ITV News di sostenere le modifiche per i sedicenni e i diciassettenni, "perché hanno l'età giusta per andare a lavorare e per pagare le tasse", aggiungendo: "Penso che se si versa il proprio contributo si dovrebbe avere la possibilità di decidere come si vuole che vengano spesi i propri soldi". L'abbassamento dell'età per votare era una promessa programmatica del suo partito alle elezioni generali del 2024.
Un sondaggio condotto da Merlin Strategy per ITV News ha rilevato che il 51% dei giovani tra i 16 e i 17 anni è favorevole all'abbassamento dell'età minima per votare a 16 anni e che il 33% voterebbe per i laburisti. Il sondaggio ha inoltre rilevato che, tra gli intervistati di questa fascia d'età, l'ex leader del Partito Laburista Jeremy Corbyn era il politico più popolare tra quelli elencati.
Il leader del partito riformista britannico Nigel Farage ha criticato la mossa, nonostante il suo partito si sia classificato al secondo posto con il 20% in quella fascia d'età, affermando: "Non credo che si dovrebbe poter votare alle elezioni se non si è anche eleggibili, e non credo che i sedicenni dovrebbero candidarsi al Parlamento".
I piani facevano parte di riforme elettorali più ampie annunciate dal Ministero, tra cui la classificazione delle carte di credito come mezzo valido di identificazione degli elettori, l'introduzione della registrazione automatica degli elettori e la limitazione delle donazioni politiche.
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Fonte: Wikinews
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