giovedì 13 febbraio 2025

I respingimenti alle frontiere europee



Articolo da ASGI

Il nono rapporto dell’iniziativa “Protecting Rights at Borders” (PRAB) conferma l’esistenza di una crisi in corso alle frontiere europee interne ed esterne nel corso del 2024, inclusi i confini italiani, con respingimenti e riammissioni illegali, violenze fisiche, distruzione e sequestro dei beni personali e negazione del diritto d’asilo. Nonostante le riforme legislative europeo, in primis il Patto sulla Migrazione e l’Asilo, le violazioni persistono, evidenziando la necessità di azioni urgenti.

46 mila respingimenti illegali alle frontiere europee tra gennaio e ottobre 2024, una frazione della realtà, poiché molte volte queste pratiche illegittime ma sistemiche avvengono in zone remote, lontano dai valichi di frontiera ufficiali e pertanto, non facilmente tracciabili.

Come già evidenziato anche nei precedenti rapporti della rete PRAB, la gestione delle frontiere interne ed esterne dell’UE è da anni caratterizzata da sistematica violazione dei diritti umani delle persone in movimento e di negazione del diritto d’asilo. Il rapporto, giunto alla nona edizione, è elaborato da una rete di organizzazioni di vari Stati europei (lista).

Il Patto sulla Migrazione e l’Asilo dell’UE, adottato nel maggio 2024, aveva previsto meccanismi di monitoraggio indipendenti per tutelare i diritti delle persone in movimento alle frontiere. Tuttavia, nel rapporto PRAB si evidenzia come il monitoraggio sia limitato alle strutture di screening predefinite, ignorando le violazioni che avvengono nelle cosiddette “frontiere verdi”. Inoltre la comunicazione della Commissione Europea del dicembre 2024 ha inquadrato la migrazione come una minaccia alla sicurezza, consentendo agli Stati membri di limitare i diritti fondamentali, incluso il diritto di asilo.

I respingimenti – i quali sono definiti dall’ONU – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani come “misure adottate dagli Stati che comportano il respingimento sommario dei migranti, inclusi i richiedenti asilo, senza accesso alla protezione internazionale o alle procedure di asilo” – consistono nel respingere forzatamente migranti e richiedenti asilo, negando loro l’accesso alla protezione internazionale e alle procedure di asilo. Le persone sottoposte a queste pratiche subiscono violenze fisiche, furti, estorsioni e vengono abbandonate in condizioni disumane, spesso senza cibo, acqua o riparo.

Gruppi particolarmente vulnerabili, come bambini e donne, che intraprendono i viaggi verso l’Europa lungo la rotta balcanica, affrontano rischi elevati di violenza fisica e psichica, respingimenti e sfruttamento. 

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Fonte: ASGI

Autore: ASGI 

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Articolo tratto interamente da 
ASGI


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