Lojze Bratuž, nato a Gorizia il 17 febbraio 1902 e morto nella stessa città il 16 febbraio 1937, è stato un compositore, organista e maestro di cappella sloveno. La sua vita è stata caratterizzata da una forte resistenza culturale contro l'italianizzazione forzata della regione in cui viveva.
Bratuž crebbe in un contesto culturale ricco e complesso. Gorizia, che all'epoca faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico, divenne italiana dopo la Prima Guerra Mondiale. Questi cambiamenti politici influenzarono profondamente la sua formazione musicale e la sua identità culturale.
Lojze Bratuž insegnò canto nel villaggio di San Martino Quisca (Šmartno) nel Collio Goriziano e successivamente al Seminario Minore di Gorizia. Come compositore e organista, si dedicò alla promozione della musica tradizionale slovena attraverso le sue opere.
La sua attività musicale divenne un simbolo di resistenza contro l'italianizzazione forzata dei territori balcanici da parte del regime fascista italiano. Nonostante le minacce e i divieti ricevuti dalle autorità italiane, continuò a insegnare canti tradizionali sloveni ai suoi allievi.
Nel 1929 fu arrestato con l'accusa di "attività anti-italiane" per aver continuato a promuovere la cultura slovena nonostante i divieti. Tuttavia, anche dopo il rilascio dalla prigione, perseverò nella sua attività sovversiva. Il culmine della violenza contro di lui avvenne nel 1937, quando fu brutalmente pestato da squadristi fascisti che lo costrinsero a bere olio di ricino miscelato ad olio per motori. Queste torture lo portarono alla morte dopo un mese di agonia.
Pochi giorni prima della sua morte, gli allievi si radunarono sotto la finestra dell'Ospedale Centrale dove era ricoverato per cantare canzoni in lingua slovena come atto finale d'amore verso il loro maestro morente1. La storia di Lojze Bratuž rimane come testimonianza eroica del suo impegno nella difesa delle proprie radici culturali contro ogni forma d'oppressione politica.
Autore: Spartaco
Non lo conosco, devo approfondire. Intanto grazie.
RispondiEliminaUn grazie a te.
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