giovedì 26 settembre 2024

26 settembre 1997 – Alle ore 11:40:26 un potente terremoto di magnitudo 6.1 sulla scala Richter si scatena ad una profondità di 9,8 km; il sisma ha avuto come epicentro la cittadina umbra di Colfiorito (PG). Ci furono 11 morti, 100 feriti e 80.000 case distrutte



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Il terremoto di Umbria e Marche del 1997 interessò parte delle due regioni dell'Italia centrale nel settembre-ottobre 1997 e nel marzo 1998, con una scossa principale la mattina del 26 settembre 1997. Il sisma ebbe magnitudo 6.0 e intensità massima del IX grado Mercalli,[2] con epicentro alle coordinate geografiche 43.084°N 12.812°E.

L'inizio della crisi tellurica avvenne nella primavera del 1997 con una serie di scosse registrate nel comune di Massa Martana, in provincia di Perugia. Nell'estate invece, un gran numero di piccoli eventi fu registrato nell'appennino umbro-marchigiano, interessando i comuni di Foligno e Serravalle di Chienti. Il 4 settembre ci fu un'altra scossa (magnitudo 4.5).

Da lì in poi, questi paesi non furono mai abbandonati dal sisma e la gente iniziò a preoccuparsi seriamente. La stessa Protezione Civile umbra aveva predisposto un'attrezzata tendopoli a Colfiorito, nonostante nella frazione folignate non si fossero ancora registrati danni; non altrettanto avvenne nel comune di Serravalle, dove invece alcune abitazioni erano già lesionate.[4]

Il 26 settembre, alle 2:33, ci fu una scossa di terremoto del VIII-IX grado della scala Mercalli, di magnitudo 5.7[5], con epicentro a Cesi, frazione di Serravalle di Chienti. A Collecurti, una frazione di Serravalle, una coppia di anziani coniugi morì sotto le macerie della propria abitazione.[6] Numerose case furono danneggiate gravemente dal sisma, specialmente quelle dei comuni di Foligno e di Nocera Umbra, dove risultò inagibile circa l'85% degli immobili.

Quella delle 2:33 fu in un primo momento considerata la scossa di maggiore intensità di tutto lo sciame, e per l'immediato futuro furono previste semplici scosse di "assestamento" e di intensità minore. Fu in particolare il sottosegretario alla Protezione Civile Franco Barberi, intervistato da Unomattina, a dichiarare inverosimile l'eventualità di una scossa più forte.[7] La mattina molte scuole furono chiuse o per precauzione o per inagibilità. Molte chiese, fra le quali la Basilica di San Francesco ad Assisi, subirono gravi danni.

Nello stesso giorno, alle 11:40:26, una scossa di magnitudo 6.0 e IX grado Mercalli, con una profondità di 9.8 km ed epicentro ad Annifo[8] sconvolse ancora moltissimi paesi tra l'Umbria e le Marche. Fu questo il maggiore evento registrato. Dopo le due vittime del mattino, si aggiunsero altre otto vittime.  

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