lunedì 8 giugno 2020

Poche risorse per la scuola

Articolo da La Città Futura

Le amministrazioni interessate provvedono all'attuazione del presente decreto nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Così si conclude il decreto scuola dell’8 aprile che, grazie alla conversione in legge sul filo del rasoio, consente ai maturandi di sostenere l’esame di Stato e concludere il ciclo di studi. Ennesimo esempio, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto la scuola sia in fondo alla scala delle priorità, di questo governo come degli altri che lo hanno preceduto.

A mettere una toppa a questo ennesimo scandalo ci ha pensato il decreto legge “rilancio” approvato il 19 maggio che, all’articolo 231, stanzia 39,23 milioni di euro per garantire il corretto svolgimento degli esami di Stato. Ai non addetti ai lavori, e a noi comuni mortali abituati a cifre con parecchi zeri in meno, ci sembrano tanti soldi. Ma se consideriamo che soltanto gli studenti coinvolti dovrebbero essere circa 463 mila, ecco che il tutto si riduce ad una spesa media di 85 euro a studente. Un po’ poco, non vi pare?

Lo stesso decreto rilancio, però, al fine di assicurare la ripresa dell'attività scolastica in condizioni di sicurezza, per quest’anno stanzia 331 milioni di euro che dovranno servire per:

  1. acquistare servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per l'assistenza medico-sanitaria e psicologica, di servizi di lavanderia, di rimozione e smaltimento di rifiuti;
  2. acquistare dispositivi di protezione e di materiali per l'igiene individuale e degli ambienti
  3. favorire la didattica degli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali;
  4. potenziare la didattica anche a distanza e dotare le scuole e gli studenti degli strumenti necessari
  5. acquistare strumenti editoriali e didattici innovativi;
  6. adattare gli spazi interni ed esterni e la loro dotazione allo svolgimento dell'attività didattica in condizioni di sicurezza, inclusi interventi di piccola manutenzione, di pulizia straordinaria e sanificazione, nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre, di ambienti didattici innovativi, di sistemi di sorveglianza e dell'infrastruttura informatica.

Trecentotrentuno milioni di euro sembrano tanti soldi. Ad ognuna delle 8.345 istituzioni scolastiche, infatti, dovrebbero andare in media, poco meno di 40 mila euro. Ma se consideriamo che ciascuna scuola è formata da più plessi, che in totale sono 42.668, la cifra si riduce a 7.758 euro. Vale a dire 43 euro in media per ognuno dei 7,6 milioni di alunni che frequentano le nostre scuole. Non so voi, ma a me sembra una cifra ridicola.

A queste risorse vanno aggiunte quelle specificamente stanziate al fine di contenere il rischio epidemiologico da COVID-19 in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2020/2021: 400 milioni di euro per il 2020 e di 600 milioni di euro per il 2021. Questo significa che quest’anno, per la sicurezza di ogni studente è prevista una spesa media di 52 euro (che scendono a 46 euro se oltre gli studenti consideriamo anche il personale docente e Ata). 


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Articolo tratto interamente da La Città Futura 


10 commenti:

  1. Grazie Vincenzo per aver pubblicato questo esaustivo articolo che mette in evidenza come lo Stato scientemente a mio parere, non sia interessato a dare a tutti gli alunni una pari istruzione come invece dovrebbe essere in base a quanto sancisce la nostra Costituzione, lasciando solo alle scuole private, e non paritarie anch'esse cmq fortemente penalizzate, la possibilità di dare una giusta istruzione ovviamente per quelle famiglie più ricche che possono permettersi rette anche da 700 euro mensili

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  2. Sì, infatti , sembrano tanti soldi ma , in realtà sono una cifra ridicola !! La scuola è sempre stata penalizzata e ne so qualche cosa. Ora ci si è messo pure il virus !! Buona settimana

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  3. La scuola, come altri servizi pubblici, è sempre fra quelli più penalizzati, eppure dovrebbe formare le generazioni future. Siamo di vedute corte purtroppo.

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  4. Sanità e scuola in Italia sono poco consiserate!Mandi

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