giovedì 1 ottobre 2015

I giovani? Non credono più nel futuro dell’Italia


Articolo da VolontariatOggi.info

ROMA. Rispetto a quelli di Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna, i giovani italiani sono quelli che vedono con maggior preoccupazione la situazione del proprio paese e considerano le opportunità che offre sensibilmente peggiori rispetto al resto del mondo sviluppato. Oltre il 75% ha questa opinione. Anche la Spagna presenta elevati livelli di disoccupazione giovanile, ma con recenti segnali oggettivi di miglioramento più incoraggianti rispetto all’Italia. Nonostante, quindi, nel paese iberico la maggioranza degli intervistati consideri peggiore il proprio contesto rispetto agli altri paesi, il dato risulta sensibilmente inferiore rispetto a quello italiano. Notevolmente più favorevole è percepita invece la condizione nel proprio paese, rispetto agli altri, da parte di francesi e inglesi. Non è un caso, infine, che la Germania, paese che presenta tassi di disoccupazione giovanile particolarmente bassi, abbia anche la più bassa quota di giovani che considerano le opportunità in tale paese inferiori rispetto agli altri (appena l’8,6%).

Sono questi alcuni dati emersi dall’approfondimento internazionale sulla condizione delle nuove generazioni realizzato nell’ambito dell’indagine “Rapporto giovani” dell’Istituto G. Toniolo, svolto a luglio 2015 sui più grandi paesi europei (Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Spagna) su un campione di 1000 giovani tra i 18 e i 32 anni rappresentativo all’interno di ciascuna nazione,  promossa in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo. I dati sono stati presentati oggi 26 Settembre 2015 in occasione della VIII edizione del Festival del diritto che si tiene a Piacenza fino al 28 settembre 2015.

Secondo il dossier negli ultimi trent’anni si sono prodotte due grandi trasformazioni che hanno depotenziato il ruolo delle nuove generazioni italiane e offuscato la visione comune del futuro. La prima è stata la loro contrazione demografica, conseguenza della denatalità. La seconda è stata la contrazione delle opportunità di trovare un lavoro soddisfacente e adeguatamente remunerato. Al di là del tipo di contratto e delle modalità di impiego, quella che si è deteriorata è l’opportunità di essere inseriti in processi di crescita, di dimostrare quanto si vale e di veder riconosciuto pienamente tale valore.

Rispetto, poi, a quello che i giovani si aspettano nel prossimo futuro, ovunque la maggioranza degli intervistati (il 71,6%) è poco convinta che ci sarà un miglioramento. E’ interessante confrontare il dato dell’Italia con quello della Spagna (62,9%) e della Germania (68.8%). Italia e Spagna presentano difficoltà attuali simili nel fornire spazi e occasioni di valorizzazione per le nuove generazioni, ma gli spagnoli sono molto meno pessimisti rispetto agli italiani su una possibilità di un miglior futuro nel proprio paese. Rispetto invece alla Germania, qui le attese di miglioramento sono basse, anche se un po’ più alte rispetto all’Italia, ma questo va anche attribuito al fatto che la situazione attuale dei giovani tedeschi è già da essi stessi considerata positiva.

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Fonte: VolontariatOggi.info

Autore: redazione VolontariatOggi

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Articolo tratto interamente da VolontariatOggi.info

3 commenti:

  1. E ti credo che i giovani non credano nel futuro dell'Italia ......
    Va tutto di male in peggio, a nessuno frega nulla che la gente debba vivere sempre peggio e con l'aiuto di vecchi genitori (sempre se possono)
    Senza lavoro o con dei lavori davvero sotto pagati e dove non esiste il reispetto per l'essere umano come individuo ......
    Purtroppo era ovvio che fosse così ......
    E purtroppo non sono solo i giovani, ci sono anche 40/50 enni che sono costretti a vivere in modo invivibile e che non hanno nemmeno il bene di poter vedere una via d'uscita da questa situazione.
    Tutti continuano a fare finta di nulla che dipenda solo dalla crisi e che sia quasi giusto così :-( Sigh

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  2. credo sia il contrario... il paese non investe sui giovani, ma dirò di più non investe su nessuno

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