Il 12 settembre a Vasto, sulla spiaggia di Punta Penne, sono stati trovati sette capodogli spiaggiati presso la Riserva naturale di Punta Aderci. Solo quattro esemplari, grazie all’intervento degli esperti, sono riusciti a riprendere la via del mare, non tre femmine, tra cui una in stato di gravidanza, che in quel litorale hanno esalato il loro ultimo respiro, tra lo sconforto generale dei tanti presenti.
Essendo ancora in corso le indagini è ancora presto per chiarire le cause della loro morte, ma i primi indizi son bastati a scatenare la bufera. Nel sangue dei tre cetacei è stata rilevata la presenza di gas, che molti esperti ed ambientalisti hanno messo subito in relazione coi metodi adottati per le ricerche petrolifere nel Mediterraneo.
Secondo Legambiente Abruzzo, tali dati avvalorano i sospetti sulla possibile responsabilità dell’air-gun, una tecnica di ispezione dei fondali marini, che si basa su continui e rumorosi spari di aria compressa, all’origine delle onde riflesse da cui vengono poi tratti i dati sulla composizione del sottosuolo. Emissioni sonore tutt’altro che innocue per gli organismi marini, poiché possono provocare perdita dell’udito, lesioni o disorientamenti. Questo metodo potrebbe dunque aver provocato un trauma improvviso nei cetacei, che sarebbero riemersi troppo rapidamente, per poi finire intrappolati sui bassi fondali della costa abruzzese.
Una fuga fatale, perché proprio questa veloce e scorretta riemersione avrebbe causato un’embolia, decretando la morte di tre dei sette capodogli. Questa è la tesi non solo di Legambiente Abruzzo ma anche di Vincenzo Oliveri, il presidente del Centro studi cetacei che ha spiegato la somiglianza dell’accaduto con quanto succede ai sub in seguito a una mancata decompressione, e di Giuseppe Notarbartolo di Sciara, uno dei massimi ecologi marini italiani e presidente dell’Istituto di ricerca Tethys, che pur predicando prudenza in attesa dei risultati definitivi, ha messo in relazione il dettaglio del gas con lo spavento provocato da un’emissione sonora di origine antropica sottomarina.
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Fonte: TuttoGreen
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È proprio vero!!! Che l'uomo distruggerà la natura piano piano...
RispondiEliminaTomaso
Povere creature. =(
RispondiEliminaDani