mercoledì 4 giugno 2014

Il postino: recensione del film

Salina 2

Il postino è un film del 1994 diretto da Michael Radford.

Trama

Nell'estate del 1952 Mario Ruoppolo, un disoccupato figlio di pescatori, vive su di un'isola che da poco ha dato asilo politico al grande poeta cileno Pablo Neruda. E proprio in occasione di ciò, Mario viene assunto in qualità di postino, proprio per consegnare la posta al poeta. Il resto della popolazione è analfabeta, quindi fino ad allora non c'era stato bisogno di postini.

Così Mario inizia il suo lavoro, consegnando la posta al poeta tutti i giorni, e meravigliandosi del gran numero di donne che gli scrivono e di quanta ammirazione hanno per lui. Giorno dopo giorno, Mario rimane sempre più affascinato dal poeta, tanto da comprare un suo libro di poesie. Poi timidamente se lo fa autografare.

Con lui impara a discorrere di poesia, di metafore, con la semplicità propria di un uomo della sua condizione sociale. I due non perdono occasione di fare lunghe passeggiate sulla spiaggia che rafforzano il loro legame.

Un giorno Mario entra in osteria e si innamora di Beatrice, nipote della proprietaria. Mario si avvicina, e comincia a giocare a calcio balilla con lei fissandola, senza dire niente. La mattina seguente, all'alba, corre da Don Pablo chiedendogli di aiutarlo nella conquista della ragazza. Così, il giorno dopo, Mario porta la posta a Neruda, e lui gli regala un libro per scrivere le sue poesie e lo accompagna all'osteria, perché il poeta vuole vedere Beatrice da vicino; lì scrive una frase sul libro di Mario, dimostrando così ai presenti e a Beatrice la loro amicizia.

I giorni seguenti Mario inizia a corteggiare Beatrice, con le parole, o meglio, con le poesie di Neruda, e inizia a fare breccia nel suo cuore. La zia di lei, vedendola strana le chiede spiegazioni, preoccupandosi della nipote. Poi Mario esagera, dando a Beatrice una poesia un po' osé che il cileno aveva scritto per la moglie. La zia gliela prende e la porta subito dal prete per farsela leggere; quando ne sente il contenuto ("Nuda" è il titolo) si dirige fuori di sé da Neruda per lamentarsi di tutto ciò, e per far dire a Mario che stesse lontano dalla nipote. La sera stessa Beatrice scappa per andare da Mario, e sboccia la passione. Decidono così di sposarsi, e Neruda fa loro da testimone. Durante la cerimonia, il poeta riceve una lettera dal Cile, che gli annuncia che il mandato d'arresto nei suoi confronti è stato revocato, e che quindi tornerà a casa.

Il giorno dopo Mario gli consegna l'ultima posta, Neruda vorrebbe dargli dei soldi ma Mario rifiuta, si abbracciano e si salutano. Da quel giorno Mario inizia a scrivere poesie, contribuendo naturalmente al lavoro in osteria. La vita scorre, Neruda viaggia da un capo all'altro del mondo per premi e Mario ne segue tutte le gesta, sperando che passando dall'Italia, possa tornare a trovarlo. Beatrice annuncia che sta aspettando un bambino, e Mario vorrebbe chiamarlo Pablito in onore del poeta, anche se lei non è molto d'accordo.

Ruoppolo sente la mancanza del vate, e si rammarica dell'esito delle elezioni locali, favorevoli alla Democrazia Cristiana, convinto che se Neruda fosse stato ancora lì le cose sarebbero andate diversamente.

Un giorno riceve posta, che in realtà si rivela essere stata scritta da qualcun altro, per conto del poeta che chiede di spedire degli oggetti personali rimasti nella sua vecchia dimora: Mario ci rimane male. Così, gli spedisce la roba, ma decide di registrare tutti i suoni dell'isola, per far rivivere al poeta tutti i momenti vissuti con lui.

Passano cinque anni: Neruda e sua moglie tornano nell'isola, entrano nell'osteria e vengono accolti da un bambino che gioca. Compare quindi sua madre, Beatrice, che lo chiama: "Pablito". Mario purtroppo non c'è più, è morto prima che suo figlio nascesse, in una manifestazione comunista.

Neruda, che ora ascolta quella registrazione che non ha mai ricevuto, passeggia sulla spiaggia, ricordando l'amico al quale, pur inconsapevolmente, aveva cambiato la vita, e forse, almeno in parte, la cosa era stata reciproca.

Curiosità sul film

Ultima interpretazione di Massimo Troisi, scomparso solo 12 ore dopo la fine delle riprese, il film è ispirato a Il postino di Neruda (Ardiente paciencia), romanzo scritto dal cileno Antonio Skármeta.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

3 commenti:

  1. un film davvero unico, per tutto quello che ha rappresentato, per la grandezza di Troisi purtroppo riconosciuta troppo tardi da tutti

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  2. Un film bellissimo e delicato, a me era piaciuto moltissimo…lo rivedrò volentieri..buon pomeriggio!
    Carmen

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  3. Lo sò che questo film è molto amato e venerato,ma io non lo sopporto per un unico e semplice fatto:non capisco una parola di quello che dice troisi!
    Sono l'unica???

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