mercoledì 14 agosto 2013
Il parco dei Virunga rischia di essere trasformato in un enorme pozzo petrolifero
Articolo da Salva le Foreste
Uno dei principali parchi naturali del pianeta rischia di essere trasformato in un enorme pozzo petrolifero. Si tratta del Parco nazionale dei Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo. Il parco ospita una delle maggiori concentrazioni mondiali di meraviglie naturali: leoni, elefanti, ippopotami, scimpanzé e okapi, per non parlare dei gorilla. La compagnia petrolifera britannica Soco ha ottenuto i permessi per avviare esplorazioni petrolifere nel mezzo del parco.
Secondo il WWF le alternative al petrolio, dalla pesca all' ecoturismo, potrebbero assicurare fino a 45 mila posti di lavoro, senza danneggiare il patrimonio forestale. Lo dimostra il rapporto del WWF "valore economico del Parco Nazionale Virunga" che sottolinea come lo sfruttamento delle concessioni petrolifere, allocate sull’85% della proprietà del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, potrebbe portare ad inquinamento, instabilità e disoccupazione.
"Il Virunga rappresenta una risorsa preziosa per la Repubblica Democratica del Congo e contribuisce al patrimonio dell’Africa come parco più antico e più ricco di biodiversità del continente - si legge nel rapporto - I piani di esplorazione e di sfruttamento delle riserve petrolifere mettono il valore del Virunga a serio rischio".
Per queste ragioni in giugno l’UNESCO ha chiesto l’annullamento di tutte le concessioni petrolifere rilasciate in modo da evitare che l’area venga danneggiata. La Total si è impegnata a rispettare quanto richiesto dal Comitato dei Siti Patrimonio dell’Umanità mentre la Soco, altra compagnia petrolifera, rimane l’unica compagnia ad avere ancora attivi i progetti petroliferi a carico del parco Virunga. "Le ricche risorse naturali del Virunga devono essere a disposizione del popolo congolese, e non rapinate dalle multinazionali e dai cercatori di petrolio stranieri - ha dichiarato Isabella Pratesi del WWF - Il futuro e il riscatto di questo Paese che è stato teatro di uno dei conflitti più drammatici degli ultimi decenni con più di 4 milioni di morti dipende dallo sviluppo economico sostenibile e duraturo alimentato dalle proprie risorse naturali. Le condizioni di vita di oltre 50.000 persone dipendono dalla conservazione e dall’economia verde creata dal Parco. L’estrazione di petrolio in quest’area potrebbe avere conseguenze devastanti per le comunità locali che si basano sul Virunga per le risorse generate dal turismo, la pesca, l’acqua potabile e l’utilizzo delle altre risorse naturali".
Il dossier mette in evidenza come le perdite di petrolio e i gas flaring rappresentino una reale minaccia per l’ambiente, fonti di inquinamento e distruzione pericolose anche per le falde acquifere e il suolo. Ma il parco ospita anche molti degli 880 gorilla di montagna esistenti, specie in via di estinzione che va protetta e tutelata, per questo
Il WWF lancia una raccolta di firme per proteggere Virunga National Park dall'estrazione del petrolio, chiedendo alla Soco di abbandonare i suoi progetti di esplorazione petrolifera nel Virunga e in tutti gli altri siti del patrimonio mondiale.
Fonte: Salva le Foreste
Autore: redazione Salva le Foreste
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Articolo tratto interamente da Salva le Foreste
Photo credit Cai Tjeenk Willink (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons
2 commenti:
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Sono andata a firmare e ho condiviso il tuo post su fb, grazie per la segnalazione, è fondamentale non abbassare mai la guardia su queste questioni, per salvare almeno quel che è ancora salvabile del nostro pianeta.
RispondiEliminaL'umanità vuole solo farsi del male!
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