Il grande dittatore (The Great Dictator) è un film statunitense del 1940 scritto, diretto, musicato, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin.
Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler del film!
Trama
Durante una battaglia della prima guerra mondiale, un barbiere ebreo, che combatte nell'esercito della Tomania come addetto al funzionamento della grande Berta, un enorme cannone della XXI divisione artiglieria, si rende protagonista di un'azione eroica nella quale, a bordo di un aereo, salva la vita dell'ufficiale Schultz, ma nello schianto del velivolo il barbiere perde la memoria.
Dopo molti anni passati all'ospedale, egli se ne allontana e fa ritorno alla sua bottega nel ghetto ebraico, sorprendendosi dell'atteggiamento dei militari che imbrattano i vetri del suo negozio con la scritta dispregiativa "jew". Il barbiere reagisce al sopruso, in contrasto con la remissione degli altri abitanti del quartiere, suscitando le simpatie di Hannah, giovane e bella figlia del ghetto, anch'ella insofferente alle angherie e alle miserabili condizioni di vita alle quali il dittatore della Tomania Adenoid Hynkel e i suoi scagnozzi la costringono da tempo. La rappresaglia dei militari alla reazione del barbiere prevederebbe l'impiccagione dell'uomo ad un lampione, ma a scongiurarla interviene il comandante Schultz, che riconosce in lui il soldato che tanti anni prima gli aveva salvato la vita.
La protezione di Schultz e la sospensione delle persecuzioni per favorire la richiesta inoltrata da Hynkel ad un banchiere ebreo allo scopo di finanziare la sua campagna di aggressione al mondo, in particolare la conquista di un paese vicino, l'Ostria, sono causa di una temporanea pace nel ghetto e favoriscono lo svilupparsi della simpatia tra il barbiere e Hannah in un sentimento più profondo. La gioia della serenità riconquistata tuttavia ha vita breve, perché la negazione del finanziamento farà riprendere le persecuzioni più violente di prima.
Il rifiuto di Schultz di riprendere le persecuzioni gli costa la prigionia nel campo di concentramento, dal quale riesce però a sfuggire per rifugiarsi nel ghetto. Qui cospira con gli abitanti per eliminare il malvagio dittatore e anche il barbiere partecipa all'intrigo, per quanto sia un po' riluttante di fronte all'eroismo invocato da Schultz, ma infine vengono tutti dissuasi da Hannah. Il giorno seguente le truppe di Hynkel perquisiscono il ghetto e Schultz e il barbiere vengono catturati e confinati in un campo di concentramento.
Il progetto di invasione di Hynkel necessita della collaborazione del vicino dittatore di Batalia, Bonito Napoloni, che ha schierato il suo esercito ai confini dell'Ostria. Hynkel lo invita in una visita di stato nella sua residenza, dove si assisterà ad una guerra tra i due nel tentativo di entrambi di soggiogare psicologicamente l'altro, ma la sfida si risolve in un nulla di fatto e nell'accordo sull'Ostria.
Il piano di Garbitsch per la conquista prevede che Hynkel si travesta da cacciatore di anatre e spari da una barca su un lago un colpo di fucile in qualità di segnale. Il colpo parte, l'invasione dell'Ostria è compiuta e Hannah e quanti con lei vi avevano trovato riparo si ritrovano nuovamente oppressi dagli stessi aguzzini che avevano lasciato in Tomania. Il dittatore però è caduto in acqua e, risalito a riva, senza l'uniforme militare e per la straordinaria somiglianza, viene scambiato dai suoi militari per il barbiere ebreo ed arrestato; questi infatti era evaso dal campo di concentramento poco tempo prima con Schultz, rubando delle uniformi militari per travesrirsi ed era pertanto ricercato.
Al sicuro insieme al barbiere, Schultz si prodiga affinché questi venga ritenuto essere Hynkel e che entrambi possano avere salva la vita; il barbiere quindi, in perfetta uniforme da condottiero, viene portato in trionfo alla capitale dell'Ostria, dove dovrà tenere il suo primo discorso davanti al suo popolo. Tuttavia di fronte al pubblico, il barbiere ebreo lancerà al mondo e alla sua Hannah una proclamazione di amore, libertà, uguaglianza e solidarietà tra gli uomini, incoraggiando i soldati a combattere per la libertà e unire il popolo in nome della democrazia.
Curiosità sul film
Il 12 novembre 1938, due giorni dopo la notte dei cristalli, Charlie Chaplin depositò la prima sceneggiatura del suo film presso la Library of Congress. Il titolo provvisorio era The Dictator e Chaplin vi stava lavorando già da due anni.[2] Nella sceneggiatura erano presenti eventi realmente accaduti e oggetto di parodia come la visita di Mussolini in Germania e l'annessione dell'Austria alla Germania.
Chaplin sapeva che la maggior parte dei mercati europei avrebbe rifiutato di distribuire la pellicola, come infatti avvenne. Malgrado ciò fece di The Great Dictator il suo film più costoso, grazie a un uso monumentale di comparse e per la ricchezza delle scene e dei costumi, oltre che per la qualità del sonoro,[2] esponendosi al rischio di un fiasco commerciale da due milioni di dollari.[2] L'attore-regista era inoltre consapevole che il suo personaggio più celebre, Charlot, sarebbe potuto di fatto "morire" una volta che avesse parlato, ma era fortemente motivato a non tacere in quel momento così cruciale della storia. Sebbene avesse cantato in un precedente film, questa fu in effetti la prima pellicola in cui Chaplin ebbe dialoghi parlati.
La mia opinione
È un film che ti fa ridere, riflettere e commuovere. E anche se è stato girato più di 80 anni fa, il suo messaggio è ancora attuale: contro l’odio, contro la tirannia, a favore della libertà e della dignità umana. In poche parole, "Il grande dittatore" non è solo un capolavoro artistico, è un atto di coraggio e un grido di speranza.







Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.