mercoledì 8 gennaio 2025

Cecilia Sala torna libera: una vittoria per la libertà di stampa, ma l'ombra dei giornalisti palestinesi detenuti resta

La notizia del rilascio di Cecilia Sala, la giornalista italiana, ha suscitato un'ondata di sollievo e celebrazioni nel mondo del giornalismo e oltre. 

Tuttavia, mentre festeggiamo il ritorno a casa di Cecilia, non possiamo dimenticare le numerose altre voci che rimangono silenziate. Tra queste, la situazione dei giornalisti palestinesi detenuti nelle carceri israeliane continua a destare profonda preoccupazione. Secondo diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani e della libertà di stampa, decine di giornalisti palestinesi si trovano in stato di detenzione, spesso in condizioni difficili e con accuse che sembrano legate al loro lavoro di cronisti.

Questi giornalisti, attraverso il loro operato, cercano di documentare la realtà complessa e spesso drammatica dei territori palestinesi occupati. Il loro arresto e la loro detenzione rappresentano un grave ostacolo al diritto di cronaca e al diritto del pubblico di essere informato. Impedire ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro significa negare la possibilità di conoscere la verità e di comprendere appieno le dinamiche di un conflitto che dura da decenni.

La liberazione di Cecilia Sala ci ricorda l'importanza di non abbassare la guardia nella difesa della libertà di stampa in ogni parte del mondo. È fondamentale continuare a monitorare la situazione dei giornalisti palestinesi detenuti in Israele e di tutti coloro che, a causa del loro lavoro, subiscono repressioni e ingiustizie.

La libertà di stampa è un diritto inalienabile, spesso calpestata in varie parti del mondo, compreso le nostre "democrazie", basta ricordare il caso Assange, a prescindere del credo politico, bisogna sempre lottare per il diritto d'espressione.


12 commenti:

  1. Purtroppo credo che in quelle terre la libertà di stampa sia solo l'ultimo dei diritti calpestati... 😔

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  2. Io non amo discutere le leggi ed usanze di altri paesi, per un fatto semplicissimo. SE il popolo accetta vuol dire che condivide ....... tutte le regole sono dei paletti alla libertà assoluta. Anche la nostra Costituzioni per alcuni persone sono regole dittatoriali.
    Io non vado in Iran ....... non condivido, eppure sarà un paese bellissimo pieno di storia ......... ma a mia moglie non gli farei mettere il velo per il solo fatto che si è in Iran o Altro paese analogo.
    Così come succede alle nostre giornaliste che vanno ad intervistare tizio o caio.
    Così vale per chi viene qui deve rispettare le nostre usanze, religioni è a maggior ragione la nostra Costituzione.

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    1. A prescindere da qualsiasi ideale, i giornalisti devono documentare, non è possibile essere perseguitai per le proprie idee. Ognuno si farà la propria idea, ma bisogna sempre battersi per i diritti e la libertà.

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    2. Se un popolo accetta è condivide è da rispettare da parte mia, anche se non lo condivido.
      Un giornalista Iraniano sa se critica il propio paese va in carcere ....... condivide suo malgrado la pena.
      Ma ancora non ho visto un giornalista Iraniano che va fuori del suo paese ..........e lo sputtana al mondo.
      SE io vengo a casa tua tu mi ospiti e mi offri anche il caffe, ma se tiro fuori una sigaretta da fumare ..... tu mi diresti in questa casa non si fuma, ed uno rispettoso ripone la sigaretta in tasca.
      Ognuno a casa propia è libero di comportarsi in base alle regole di quella casa ............... che vanno rispettate.

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    3. Io non sarei tranquillo neanche in Italia della libertà di stampa, quelli scomodi cercano di emarginarli.

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    4. Esatto. oggi ne abbiamo più prove, con questo governo Meloni, che non accetta critiche e non solo.

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    5. Basta pensare al ddl sicurezza che hanno in programma, altro che libertà.

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  3. Diciamo che c'è un iraniano incarcerato ingiustamente qui in Italia...

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  4. Molto contento della liberazione di Cecilia! Quello che sta succedendo a Gaza, e nel resto della Palestina, è un crimine contro l'umanità! Purtroppo in molti paesi la libertà di stampa è meno di un'utopia ... purtroppo in Italia un giornalismo servile e incompetente la sta svilendo. Ciò non toglie che anche da noi ci siano fior di giornalisti che cercano di fare bene il loro lavoro.

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    1. In Palestina tanti giornalisti sono stati uccisi e molti sono torturati nelle carceri israeliane.

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