Articolo da La Stampa
Addio meme, addio upload libero di foto e filmini sul web. Il Parlamento europeo è pronto alla stretta su internet in nome dei diritti d’autore. La commissione Giuridica ha approvato le proposte di modifica della legislazione comunitaria sui copyright, dando il proprio benestare a norme che aprono la strada a possibili future tasse per la pubblicazione di link di articoli di giornale e a filtri che blocchino sulle grandi piattaforme contenuti audio-visivi in tutto o in parte protetti da diritti.
La questione è controversa. Per il legislatore c’è l’esigenza di tutelare i diritti intellettuali, per l’internauta una mossa di questo tipo rappresenta un restringimento delle maglie della rete. Le nuove norme di fatto impongono a tutti di pagare per ogni contenuto protetto. Con la riscrittura delle regole così come proposta tutti i grandi operatori dovranno sviluppare un sistema per controllare cosa si intende caricare. Attenzione dunque a Youtube, Instagram, eBay, Facebook. Un video con immagini o brani tutelati da licenze non potrà essere condiviso, così come una foto, anche quella da usare eventualmente per i meme. Non ci saranno grandi alternative: o si impedirà la pubblicazione del contenuto, o si dovrà far pagare per consultarlo.
Non finisce qui. In nome della tutela dei diritti intellettuali e del loro rispetto, ci saranno limitazioni alle notizie e agli articoli che gli aggregatori di notizie possono mostrare. La Commissione europea chiedeva una «link tax», vale a dire una tassa sui collegamenti ipertestuali in base al principio per cui «chi clicca paga» per tenersi informato. L’esecutivo comunitario prevedeva nello specifico che chiunque usi snippet di contenuti giornalistici on-line debba prima ottenere una licenza dall’editore, diritto valido per venti anni a partire dalla pubblicazione. La commissione Giuridica trova un compromesso nella limitazione degli elementi di un articolo che gli aggregatori possono mostrare e condividere senza far scattare il pagamento del copyright. Se un indirizzo web incorpora un estratto breve o il titolo di un articolo, dunque non scatta la tassa.
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Fonte: La Stampa
Autore: Emanuele Bonini
Articolo tratto interamente da La Stampa
Caro Vincenzo, non mi pronuncio se sia una cosa giusta!!!
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e iûn sorriso:-)
Tomaso
Buon pomeriggio anche a te.
EliminaQuindi non potrò più caricare nel blog o su altri social eventuali video di musica o immagini presi in rete, sebbene si sottolinei che sono caricati dalla rete?
RispondiEliminaGrazie mille.
sinforosa
Per adesso hanno approvato la proposta, ci sono ancora altri passaggi da fare.
EliminaOk, grazie.
Eliminasinforosa
Premesso che, tutelare i diritti d'autore, il copyright, foto o immagini altrui in parte mi sembra corretto (parlo di tutela contro le violazioni), insomma, ci può anche stare ... ma far pagare ogni cosa mi sembra esagerato! Per certi aspetti è un discorso che voglio anche capire, ma molti, senza questa diffusione di massa, dovuta anche ad un semplice ragazzo che nota una cosa e che la fa diventare virale, non sarebbero nemmeno conosciuti; poi sulla protezione, come detto su dei diritti "d'autore" &CO. è giusto ma bisognerebbe anche farlo in un certo modo. Poi metter d'accordo tutti ... quello si che è difficile! a presto!
RispondiEliminaCi sono state alcune proposte molto innovative, ma purtroppo non sono state prese in considerazione. Speriamo che questa proposta venga bocciata definitivamente.
EliminaSe l'idea di partenza è ottima (tutelare i diritti d'autore) viene il dubbio di un probabile svolgimento maldestro...
RispondiEliminaIn un mondo fatto di persone intelligenti e corrette basterebbe
-spiegare agli utenti la differenza tra condividere e riutilizzare e che se vogliono condividere contenuti possono farlo coi contenuti senza copyryght ed indicando fonti ed autori
-invitare gli autori (di testi, immagini, video...) a semplificare la vita agli utenti, indicando chiaramente il copyright se l'opera che mettono sul web non può nemmeno essere condivisa ed indicando, nel modo più chiaro possibile, i dati minimi da allegare alle opere che vogliono lasciare condivisibili.
Certo poi ci sono questioni e situazioni più complesse ma a me pare che manchino già solo queste basi ed è da qui che bisognerebbe partire a dare regole (semplici!), renderle note e farle rispettare.
Questa legge limita la conoscenza e la libertà.
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