venerdì 8 giugno 2018
Curiosity ha trovato nuove molecole organiche su Marte
Articolo da Media Inaf
Comprendere l’origine e i dettagli di ogni elemento presente su Marte è il compito degli scienziati che utilizzano i dati provenienti da sonde, rover e lander presenti sul Pianeta rosso. E, proprio grazie alle informazioni raccolte da Curiosity della Nasa, due gruppi di ricercatori hanno compreso il funzionamento dei cicli stagionali del metano. Gli esperti suggeriscono che alcune particelle possano essere intrappolate in cristalli a base di acqua e identificano ulteriori molecole che trasportano carbonio, importanti per comprendere i processi che governano il quarto pianeta del Sistema solare.
Nel primo studio, uscito oggi su Science, Christopher Webster (del Jet Propulsion Laboratory della Nasa) e i suoi colleghi riportano misure dettagliate effettuate in situ del metano atmosferico di Marte: misure che mostrano una variazione stagionale della sua abbondanza. Piccole concentrazioni di metano erano già state precedentemente rilevate nell’atmosfera del Pianeta rosso, ma come si è formato? Su questo punto il dibattito è ancora acceso. Sulla Terra la maggior parte del metano è prodotta da fonti organiche, mentre numerosi processi abiotici sono stati proposti per spiegare il metano marziano.
I ricercatori hanno analizzato tre anni marziani (55 mesi terrestri) di misure atmosferiche effettuate con lo strumento Tunable Laser Spectrometer del Sample Analysis at Mars (Sam) a bordo del rover Curiosity. I dati rivelano che i livelli di metano di fondo seguono, sul Pianeta Rosso, un netto ciclo stagionale, oscillando tra 0,24 e 0,65 parti per miliardo, con un picco sul finire dell’estate nell’emisfero settentrionale (e sul finire dell’inverno nell’emisfero australe). Gli autori hanno suggerito, in ultima analisi, che grandi quantità di gas possano essere immagazzinate nel freddo sottosuolo marziano all’interno di cristalli a base di acqua chiamati clatrati. Le fluttuazioni nel rilascio del metano in superficie, suggeriscono gli scienziati, sarebbero dovute cambiamenti stagionali di temperatura.
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Fonte: Media Inaf
Autore: Eleonora Ferroni
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Articolo tratto interamente da Media Inaf
Photo credit NASA on The Commons [No restrictions], attraverso Wikimedia Commons
6 commenti:
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Scommettiamo che l'uomo costruirà abitazioni anche lì e molti sceglieranno di trasferirsi "su un altro pianeta"? 😉
RispondiEliminaI programmi portano proprio in questa direzione.
EliminaNotizia interessante, vedremo che altro ci sarà :-)
RispondiEliminaSono sicuro che il pianeta rosso riserba ancora qualche sorpresa.
EliminaIncredibile! da un po' di anni a questa parte, rivolgendoci all'universo marte sembra la protagonista indiscussa del momento! dalle prime scopertein cui vedevano la presenza di forme di vita come microbi ad oggi, la news che ci parlano di metano ... chissà quante altre scoperte ci aspettano!
RispondiEliminaSicuramente il prossimo obiettivo sarà una missione umana su questo pianeta.
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