Articolo da OggiScienza
SALUTE – Scegliere la protezione solare giusta per la nostra pelle non è una questione di estetica, ma di prevenzione. I dati AIRTUM (Associazione Italiana Registri TUMori) sul melanoma stimano circa 13 casi ogni 100 000 persone: 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne, con un’incidenza in crescita che è raddoppiata negli ultimi 10 anni. Purtroppo non sempre la prognosi è positiva. La sopravvivenza a cinque anni è pari all’87%, che significa che 13 casi su 100 non si risolvono a cinque anni dalla diagnosi.
Il melanoma non è causato dall’esposizione al sole e diversi fattori che ne influenzano la genesi. È chiaro da decenni, però, che alcuni comportamenti possono aumentare il rischio di sviluppare questo o altri tumori della pelle. Fra questi l’esposizione al sole in estate è il principale e ancora poche persone seguono correttamente le indicazioni mediche quando si tratta di abbronzarsi.
Ne parliamo con Giovanni Leone, Responsabile dell’Ambulatorio per la Diagnosi e Cura delle Fotodermatosi dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, e Presidente Società Europea Di Fotodermatologia (ESPD).
Dottor Leone, anzitutto: le pelli sono tutte uguali?
Andare al mare alle Seychelles o a Viareggio è lo stesso in termini di rischio da esposizione?
Ciò non significa che il sole di Viareggio non sia potenzialmente pericoloso: è sempre consigliato evitare di esporsi – e soprattutto esporre i bambini – dalle 11 alle 16.
Si sente parlare molto in generale di “raggi UV”, ma in realtà ci sono gli UVA e gli UVB. Può spiegarci meglio?
I raggi UV sono composti da una parte di raggi UVA e da una di raggi UVB. I raggi UVB sono i responsabili delle comuni scottature o ustioni, ma sono i raggi UVA a essere i più pericolosi, perché apparentemente danno meno problemi, nel senso che non producono arrossamenti o ustioni, ma abbiamo scoperto che agiscono in profondità anche sul sistema immunitario, e sono i responsabili del processo di invecchiamento della pelle dovuto al sole.
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Fonte: OggiScienza
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Articolo tratto interamente da OggiScienza
Sono d'accordo, lasciamo da parte l'estetica e pensiamo alla salute della pelle. Io, che sono molto chiara di pelle, da anni ho imparato ad usare protezioni 30 o meglio ancora 50.Non amo stare sdraiata a prendere il solo, me ne sto più volentieri sotto l'ombrellone. Il sole lo prendo in acqua o camminando sulla spiaggia. Anche se torno non tanto abbronzata, l'importante è che la pelle non ne abbia sofferto. Buon pomeriggio.
RispondiEliminaIl sole va preso gradualmente, per evitare danni anche seri.
EliminaCaro Vincenzo, con le vacanze in arrivo tutti si preoccupano di proteggersi dal sole scegliere la crema giusta non è sempre facile.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
La scelta delle cremi solari va fatta in maniera approfondita.
EliminaL'articoo è interessante e giustissimo! e le domande poste al Dott.Leone sono concise e molto pertinenti, questo perchè bisogna sempre andare diretti al nocciolo della questione! In famiglia ho un medico, molto "quadrato" e in tal senso, non sgarra nessuno! per cui queste nozioni le conosco, ma spero che lo leggano in tanti, soprattutto coloro che con la scusa della "tintarella" troppo spesso trascurano un fattore di rischio maggiore! Buona serata
RispondiEliminaIl sole produce anche benefici, ma bisogna stare attenti alla prolungata esposizione.
EliminaEsattamente, a presto!
EliminaMeglio una protezione superiore che una inferiore, dunque. Buona notte.
RispondiEliminasinforosa
Sereno giorno.
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