lunedì 30 aprile 2018

La strage silenziosa




Articolo da NuovAtlantide.org

Secondo le stime della CGIL la strage di operai dagli inizi del 2018 a oggi è raddoppiata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lavoro e tutela della sicurezza del lavoratore sono, dunque, solo sulla carta un binomio indissolubile. Nonostante l’articolo 41 della nostra Costituzione, il quale, non dimentichiamoci, accanto alla libertà d’impresa privata, rileva che essa non possa svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana, oggi, i lavoratori continuano a morire sui luoghi di lavoro. La precarizzazione selvaggia introdotta dal Jobs Act ha diviso i lavoratori e sfibrato ulteriormente la loro capacità contrattuale.

Questa strage silenziosa, dunque, è conseguenza (dolosa o colposa?) di trent’anni di affievolimento dei sistemi di sicurezza del e sul luogo di lavoro, tramite la demolizione dello Statuto dei Lavoratori, il disinvestimento sugli organismi di tutela e di controllo e il continuo aumento dell’età pensionabile. In tal modo, si è violato proprio quell’art. 41 Cost., compromettendo la dignità e il valore della vita stessa dei lavoratori. Lo Stato che dovrebbe essere espressione di una democrazia di matrice solidaristico sociale in caso di morte di un lavoratore non applica neanche pene severe come ci si aspetterebbe per un omicidio. Allora cosa si potrebbe fare per ricordare questa giornata senza cadere nelle ovvietà.

Credo che il nostro codice penale dovrà esser modificato e prevedere il delitto di omicidio sul luogo di lavoro, con una serie di sanzioni che colpiscano duramente quei datori di lavoro che non si adeguino alle normative sulla sicurezza che ovviamente dovranno essere serie, stringenti e non facilmente eludibili come, purtroppo, sono attualmente.


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Fonte: 
NuovAtlantide.org


Autore: 
Vincenzo Musacchio

Licenza: Copyleft 



Articolo tratto interamente da 
NuovAtlantide.org


6 commenti:

  1. Caro Vincenzo, questo tuo post fa capire tante cose! qualcosa non funziona nei lavori, così non può continuare.
    Ciao e buon primo maggio con forte abbraccio e provo a sorridere:-)
    Tomaso

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  2. Questione fondamentale se ci si vuole considerare un parse civile e democratico!

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