lunedì 23 aprile 2018
Sonetto 18 di William Shakespeare
Sonetto 18
Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell’estate ha vita troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto è offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorirà,
né perderai possesso della tua bellezza;
né morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiché tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finché uomini respireranno e occhi vedranno,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te.
William Shakespeare
4 commenti:
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Ma tu sai che tanta gente non conosceva questa poesia prima del film "In&Out"?
RispondiEliminaPazzesco!
Sono versi splendidi.
EliminaBellissimi versi!
RispondiEliminaBuon 25 aprile
Buon 25 aprile anche a te.
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