Articolo da Re:Common
La notizia non ha avuto una grande eco sui media internazionali e nostrani, eppure vale senza dubbio la pena riprenderla con il dovuto risalto. Pochi giorni fa Sharanjit Paddam, analista di punta della società di consulenza e revisione statunitense Deloitte, ha affermato che se non si fa subito qualcosa per limitare i disastrosi effetti dei cambiamenti climatici, in varie parti dell’Australia non si potrà assicurare più nulla. Questo perché, sostiene sempre Paddam, le società di assicurazione non possono contare su modelli per prevedere gli effetti delle catastrofi in aumento esponenziale a causa del surriscaldamento globale.
Nell’articolo apparso sulla rivista specializzata Australian Financial Review, si citano casi recenti di inondazioni e cicloni che in Australia hanno colpito zone costiere e si fa riferimento a un precedente significativo di una compagnia, la locale Suncorp, che nel 2012 aveva smesso di offrire servizi di copertura finanziaria nelle cittadine del Queensland di Emerald e Roma dopo che queste erano state investite da pesanti alluvioni l’anno precedenti.
Per l’esperto della Deloitte se altre assicurazioni dovessero seguire l’esempio della Suncorp andrebbero incontro a un enorme incremento del loro rischio reputazionale, come ha ammonito anche la Australian Prudential Regulation Authority (l’ente di supervisione del comparto), la quale ha invitato con forza il settore finanziario ad “affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici”.
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Fonte: Re:Common
Autore: redazione Re:Common
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Articolo tratto interamente da Re:Common
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