mercoledì 27 luglio 2016

La terra dell’abbondanza: reportage sui senzatetto della California



Articolo da Il lavoro culturale

Un reportage a cura di Sandro Montefusco, ricercatore all’Università di California, San Diego. Gli scatti rientrano in un progetto etnografico che l’autore ha realizzato attorno al rapporto tra gli homeless e il territorio californiano.

Nel 1939 John Steinbeck scrisse The Grapes of Wrath (Furore, Bompiani, 1940), prendendo spunto da una serie di articoli del San Francisco News sulle condizioni di vita di una popolazione che, attratta da offerte di lavoro, aveva abbandonato le grandi pianure del Midwest per raggiungere la California. È in questo scenario che John Steinbeck inserì il viaggio di Tom Joad e famiglia, costretti a lasciare l’Oklahoma ricoperto dalle tempeste di polvere e percorrere su un autocarro la Route 66 per raggiungere finalmente la terra del latte e del miele. Ma di quel sogno nulla, soltanto lavori sottopagati e amara rassegnazione. Arrivarono poi le riforme di Roosvelt, il secondo conflitto mondiale e la crescita del dopoguerra, rafforzando economicamente la regione che oggi tutti conosciamo. Insieme alle spiagge infinite, alla bellezza delle palme e dei viali e delle onde dei surfisti, la California è anche l’odore acre dei senzatetto, l’arrancare silenzioso di questo esercito d’invisibili che colonizzano porticati e parchi, trascinano carrelli pieni di buste. Riposano tra i sedili degli autobus o nelle tendopoli sotto gli imponenti ponti delle freeway. Aspettano una nuova disperata notte nella terra dell’abbondanza.

Camminando nell’East Village di San Diego

Michael McConnel, avvocato e filantropo, da anni conduce numerose lotte per i diritti e l’assistenza dei senzatetto e, tenta di spingere le reti governative ad attuare politiche di assistenza e sensibilizzazione. Sarà Michael ad accompagnarmi nell’East Village. Ci incontriamo sulla decima strada tra il Petco Park e la Central Library. È qui che storicamente si concentra il maggior numero di senzatetto e dove operano diverse associazione per la distribuzione di acqua, pasti, indumenti, servizi igienici. A ridosso della Library c’è una fila composta che aspetta la distribuzione di cibo e beni di prima necessità. L’aria sembra serena. Diverse persone riconoscono McConnell, si raccontano, discutono delle ultime vicende. A meno di un isolato dalla Central Library c’è l’ingresso dell’Interstate 5, la principale arteria di collegamento tra il Nord e il Sud della California. Qui trovano posto una ventina tra tende e teloni arrangiati. Michael inizia a parlare con diverse persone quando la discussione si accende e Jim fa delle smorfie di dolore e lacrime. Dice che avrebbe bisogno di assistenza sanitaria per i suoi problemi di stomaco. È amareggiato – come tutti gli altri senzatetto – per le ultime retate della polizia che obbligano lo sgombero. Jim non vuole lasciare quel posto. Lo tiene pulito e ordinato, cura le piante. Poche settimane fa, proprio mentre tutta la popolazione di San Diego veniva informata mediante smartphone dell’imminente tempesta causata dal “El Nino”, la polizia aveva ordinato lo sgombro delle tende e dei rifugi. Un episodio che ha creato malcontento e rabbia tra i senzatetto che hanno dovuto riorganizzare tutte le loro cose poco prima dell’inizio delle violenti piogge. L’intera area è stata tappezzata di manifesti riportanti le date orientative in cui verrà effettuata la pulizia delle strade. In passato, ci racconta Michael, queste operazioni erano eseguite in zone alterne per dare la possibilità ai senzatetto di potersi spostare. Ciò significa che i pochi beni delle persone assenti verranno caricati sui camion o spazzati dagli idranti. Ansia e preoccupazione, pertanto, si aggiungono a persone già emotivamente e fisicamente fragili.

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Fonte: Il lavoro culturale  


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Articolo tratto interamente da Il lavoro culturale 



1 commento:

  1. Oltre al famoso "Furore", uno degli scritti di Steinbeck che ci hanno tramandato il volto dell'America dei disperati, ben lontana dal Paese dei sogni dell'emigrante che lasciava la miseria del Vecchio Continente, è "Nomadi", la raccolta degli articolo citati nel post e corredata dalla documentazione fotografica di Dorotea Lange...si fa presto a dire America!
    Marilena

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