Il gatto
Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore amoroso;
trattieni i tuoi artigli
ch’io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d’agata e metallo.
Quando a bell’agio le mie dita a lungo
ti carezzan la testa e il dorso elastico,
e gode la mia mano ebbra al toccare il tuo corpo elettrico,
vedo in spirito la mia donna:
profondo e freddo come il tuo, il suo sguardo, bestia amabile,
penetra tagliente come fosse una freccia,
e dai piedi alla testa
una sottile aria, rischioso effluvio,
tutt’intorno gira al suo corpo bruno.
Charles Baudelaire
La conoscevo e mi ha fatto letizia ritrovarmela davanti. Anche Charles Baudelaire era di natura felina e si compiaceva con le parole sul foglio bianco come con le mani sul manto del suo micio ineffabile.
RispondiEliminaOggi nessuno scrive poesie così, come se il suono della sua voce mentre le pronuncia lo culli in un cielo infinito.
la deico ai miei due gatti, creaturine meravigliose: Cenerino e Nerone!
RispondiEliminaGrazie!
bella poesia che ho molto apprzzato.
RispondiEliminaBuona giornata
Ciao CODW,
RispondiEliminanella Giornata del gatto, un omaggio poetico che esalta un tipico aspetto inquietante dei nostri amici felini.
Saluti:-)
Io amo i gatti, son sempre stati una compagnia. Quelli neri son bellissimi !! Un saluto
RispondiEliminaAdoro questa poesia di Baudelaire, cosi come adoro i gatti...ma non posso tenerne uno perchè il mio quasi tredicenne (ma ancora vivacissimo) cane non li sopporta.
RispondiEliminaBuona serata :)
Ciao
RispondiEliminabellissima questa poesia. Evviva i mici.