lunedì 8 febbraio 2016

Cronaca d’un onda gravitazionale annunciata

Main dwarf collage lg landscape

Articolo da Media Inaf

Le onde gravitazionali sono un argomento particolarmente caldo perché rappresentano la nuova frontiera della ricerca in fisica e astronomia. Sappiamo che esistono, ma sono decenni che gli scienziati inseguono il sogno di rivelare direttamente queste increspature dello spazio-tempo attraverso la misurazione della minuscola variazione di lunghezza che il loro passaggio provocherebbe nel braccio di un rivelatore. Ha iniziato negli anni ’60 Joseph Weber, il mitico Gravity Joe, che ha ben presto scoperto che rivelare un’onda che ritmicamente stira e comprime di quantità infinitesimali lo spazio è una misura delicatissima perché qualsiasi vibrazione terrestre (un motore su una lontana autostrada, un treno, le onde dell’oceano distante chilometri) ha un effetto più grande di quello causato dal passaggio di un’onda gravitazionale. Isolare da ogni disturbo esterno i rivelatori è una sfida al limite del possibile. Gli sforzi di Gravity Joe non sono andati perduti perché hanno ispirato la nuova generazione di rivelatori di onde gravitazionali, pensati per avere dimensioni molto più grandi, quindi molto più sensibili (cioè capaci di rivelare segnali molto più deboli) ma molto più difficili da isolare dall’ambiente circostante. La sfida si può vincere solo combinando i risultati di rivelatori in angoli diversi della terra. Mentre i disturbi saranno diversi, un eventuale segnale reale verrà registrato da tutti in una ordinata sequenza temporale. In effetti, vedendo quale è il rivelatore che registra prima il segnale, sarà possibile avere un’idea, grossolana ma sempre utile, sulla direzione di provenienza dell’onda gravitazionale.

La comunità mondiale si sta dotando di diversi rivelatori di onde gravitazionali: due sono negli Stati Uniti (in Alabama e nello stato di Washington), e costituiscono lo strumento LIGO, mentre il rivelatore VIRGO è in Italia, nella campagna intorno a Pisa. Tanto Virgo che Ligo sono stati recentemente potenziati per aumentarne la sensibilità. LIGO ha ripreso a funzionare a settembre per un primo periodo di prova. A gennaio è stato spento per continuare il potenziamento che richiede ancora qualche mese di lavoro. VIRGO, invece non ha ancora ripreso l’attività, ma lo farà presto.

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Fonte: Media Inaf


Autore: 
Patrizia Caraveo

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
Media Inaf


Photo credit Dana Berry [Public domain], attraverso Wikimedia Commons



1 commento:

  1. Articolo molto interessante,non avevo idea dell'esistenza in Italia di un rilevatore...buona serata ;)

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