Sonetto 23
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,
anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.
Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa
ben più di quella lingua che più e più parlò.
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.
William Shakespeare
Ho letto i Sonetti un po' di anni fa: meravigliosi *__*
RispondiEliminaBello! Io non ho letto i sonetti, dovrò colmare questa lacuna!
RispondiEliminaBuona settimana
eterno...
RispondiEliminaNon li conosco nemmeno!!! la mia ignoranza in questo è lagunare!!!
RispondiEliminaCiao e buona settimana caro Vincenzo.
Tomaso