giovedì 2 luglio 2015

Spagna: entra in vigore la legge bavaglio

Articolo da Valigia Blu

Spagna, 1 luglio 2015, entrano in vigore la Ley Mordaza (consigliamo la lettura di questo articolo sulla Legge di Sicurezza Cittadina, la normativa anti-protesta più soffocante d’Europa) e la riforma del Codice Penale, criticate ampiamente dalla principali ONG internazionali, tra cui Amnesty International, Save the Children, Rights International Spain, Caritas e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani.
Neanche l’aspro giudizio dell’ONU è riuscito a persuadere il governo di Mariano Rajoy ad abbandonare un progetto legislativo che pregiudica gravemente il diritto al dissenso e alla protesta pacifica. E allo scoccare della mezzanotte circa 200 manifestanti hanno accolto l’entrata in vigore di queste leggi con una protesta silenziosa davanti al Congresso dei Deputati. Da oggi la Spagna è un paese differente. Con le nuove norme, che secondo il New York Times rappresentano un “ritorno preoccupante agli oscuri giorni del regime franchista”, arrivano anche i moderni strumenti di repressione. I due colossi informatici Indra e Accenture si contendono la creazione del futuro software governativo per il controllo online dei cittadini. Il Ministero degli Interni esige all’impresa aggiudicataria dell’appalto lo sviluppo di un programma capace di captare informazioni dai seguenti social network: Twitter, Google Plus, Linkedin, Tumblr, Instagram, Flicker (curiosamente non è menzionato Facebook), ma anche da forum online, blog personali, piattaforme video (YouTube, Vimeo e LiveLeak) e motori di ricerca (Google, Bing, Yahoo e Duck Duck Go).
Non è ancora chiaro che tipo di contenuti sarà in grado di intercettare, ma stando alle direttive del Ministero il software dovrà raccogliere metadati, dati di registrazione degli utenti e contenuti generati. Tutte queste informazioni saranno indicizzate e memorizzate in una banca dati permanente che le autorità potranno consultare in qualsiasi momento. Il pretesto? Quello di sempre: la lotta al “terrorismo”.
E in attesa che il Prism spagnolo, come lo chiamano alcuni, sia pronto, diamo un ripasso alle nuove proibizioni che riguardano Internet: quattro articoli che cambieranno per sempre la maniera con cui gli spagnoli usano la rete.

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Fonte: Valigia Blu

Autore: Marco Nurra

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Articolo tratto interamente da Valigia Blu

3 commenti:

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