sabato 20 giugno 2015

Oggi è la Giornata Mondiale del rifugiato

RESPINTI

Articolo da Unimondo.org

Di fronte all’immensa tragedia dei profughi, che marchia di fuoco come nessun’altra il nostro tempo, in molti sono tentati da una grande illusione: chiamarsene fuori. Ma se c’è una verità inconfutabile che queste gigantesche fughe di popoli (dai 50 ai 60 milioni di persone, secondo le Nazioni Unite) – che riguardano in misura ridotta l’Europa - ci stanno dicendo è che la pazienza dei disperati e dei poveri è finita. Riflettiamo davvero, almeno oggi.
Dagli scogli di Ventimiglia al passo del Brennero, dagli orrendi naufragi di Lampedusa ai tir di Patrasso sotto i quali si legano i giovani afghani, dall’assalto a tutti i muri costruiti a quello inevitabile che attende tutti quelli in costruzione, dalla frontiere sanguinose del Messico a quelle del Marocco, dalle prigioni disumane in Libia agli immensi campi profughi di siriani e afghani nel minuscolo Libano, dalle disperate navi di fuggiaschi dal Myanmar, che nessuno vuole, ai centomila nuovi fuggiaschi dal Burundi, che nessuno vuole, dalla caldissima frontiera del Sudafrica, che zimbabweani e nigeriani cercano di perforare andando incontro ad assalti xenofobi, alle migliaia di colombiani in fuga cercando un briciolo di pace, ecco, da tutti questi e tanti altri luoghi dolenti di questo mondo si alza un unico grido: vogliamo vivere anche noi, anche noi come voi! vogliamo anche noi un po’ di pace e di benessere, come voi! anche noi vogliamo una casa! Anche noi vogliamo che gli anni che abbiamo da vivere siano un po’ umani. Non vogliamo rassegnarci a morire come topi (ah, i topi del rinnovatore d’Italia!): non ci fermerete, non resteremo qui in queste fogne.
Verremo a disturbare i vostri sonni, vivi o morti. Insultateci, disprezzateci, rifiutateci, fate muri, sparate, rispeditici indietro: non ci fermerete. Torneremo, riproveremo, scavalcheremo, dovrete fare i conti col nostro diritto a vivere. Non vi lasceremo in pace. Questa vostra pace che si nutre delle guerre che a noi hanno tolto tutto, guerre alimentate dalle vostre armi che vi rendono ricchi e potenti. Ma voi non vi vergognate di venderle ai dittatori e ai signori della guerra che ci ammazzano, distruggono le nostre case e le nostre famiglie, e ci fanno scappare.
Questa vostra pace che si nutre della nostra povertà: ma voi non vi vergognate di commerciare, fare affari, muovere miliardi di euro e di dollari anche clandestini con chi opprime i nostri paesi, con chi finanzia le guerre che in Siria o in Africa ci ammazzano e ci spogliano di tutto. La vostra impunità è finita, cari ricchi e cari occidentali.  La nostra pazienza è finita.

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Fonte: Unimondo.org

Autore: Vincenzo Passerini

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da
Unimondo.org

Photo credit comunedipignataro caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

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