domenica 14 giugno 2015
Israele: arrestata l’attivista e blogger italiana Samantha Comizzoli
Articolo da Agenzia stampa Infopal
La mattina di venerdi 12 giugno soldati dell’occupazione sionista hanno arrestato a Nablus l’attivista italiana Samantha Comizzoli. Samantha da diversi mesi si trova in Palestina per documentare le quotidiane violenze e gli abusi dell’esercito israeliano ai danni dei palestinesi. Ha riassunto il suo intenso e coraggioso lavoro nel film documentario Israele-il cancro uscito poche settimane fa, e recentemente è stata anche colpita da proiettili di gomma durante una manifestazione.
Il suo imprigionamento avviene in una fase in cui i rapimenti di palestinesi da parte dell’esercito sionista sono all’ordine del giorno, in una costante spirale di violenza; un ventunenne è stato ucciso mercoledi scorso a Jenin durante un’incursione dei soldati.
I prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane attualmente sono circa 7000, di essi 450 in detenzione amministrativa, cioè senza capi d’accusa. Per il loro numero e la loro condizione essi sono un elemento cardine della Resistenza palestinese. E proprio in questi giorni tra i prigionieri ci sono forti avvisaglie di un nuovo sciopero della fame di massa.
Khader Adnan, 37 anni, uno dei più famosi prigionieri palestinesi attualmente in detenzione amministrativa nelle carceri israeliane, ha da pochi giorni iniziato un nuovo sciopero della fame per i diritti dei detenuti palestinesi, dopo quello del 2012 durato 66 giorni. Adnan, arrestato per la nona volta un anno fa senza alcuna accusa formale a suo carico (in tutto ha passato sei anni della sua vita nelle prigioni israeliane senza che gli siano stati rivelati i suoi capi d’accusa), da giorni rifiuta il cibo e i trattamenti medici: per questo è stato ospedalizzato con la forza.
Adnan potrebbe essere presto affiancato da un’altra persona in sciopero della fame, il segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmad Saadat. Saadat domenica avrebbe informato sia i suoi avvocati che la Polizia Penitenziaria dell’intenzione di iniziare uno sciopero della fame il 19 giugno.
Lo sciopero della fame di Saadat ha lo scopo di protestare non solo per la mancanza delle visite dei suoi familiari, ma anche per le ripetute violazioni da parte della Polizia Penitenziaria degli accordi che posero fine allo sciopero della fame di massa dei prigionieri palestinesi nel 2012.
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Fonte: Agenzia stampa Infopal
Autore: Marco Da Ros
Licenza: Copyleft
Articolo tratto interamente da Agenzia stampa Infopal
Photo credit Markov (Photo taken by Markov) [GFDL, CC-BY-SA-3.0 or CC BY-SA 2.0 fr], via Wikimedia Commons
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