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Centinaia di migranti sono bloccati in Italia per la chiusura delle frontiere a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione decisa in occasione del G7 che si è tenuto in Germania tra il 6 e l’8 giugno. Le frontiere resteranno chiuse fino a domani 15 giugno. A causa della chiusura, i migranti in transito verso il nord Europa sono rimasti bloccati in Italia, concentrandosi in particolare nelle stazioni di Roma e di Milano e al confine di Ventimiglia, via di accesso verso la Francia e da lì verso i paesi del nord.
I migranti, provenienti soprattutto dall’Eritrea e dalla Somalia, ma anche in fuga dalla guerra in Siria, vogliono raggiungere parenti e amici che hanno già trovato una sistemazione nei paesi del nord. Per questo non vogliono farsi identificare dalle autorità italiane, altrimenti sarebbero costretti a restare in Italia, sulla base del trattato di Dublino, che prevede che la domanda di asilo sia esaminata dallo stato dove il richiedente ha fatto ingresso nell’Unione. Le ultime notizie da Ventimiglia, Milano e Roma. Ventimiglia
Decine di migranti sono bloccati da giorni al confine tra l’Italia e la Francia, in attesa di poter varcare la frontiera per proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. La polizia francese ha confermato che la frontiera resta chiusa e alcune pattuglie della gendarmerie, i carabinieri francesi, sono state posizionate sulle colline attorno alla frontiera, per evitare che i migranti attraversino il confine passando per sentieri alternativi. Ieri, 13 giugno, circa duecento migranti erano stati costretti a spostarsi dalla zona del confine dopo aver bloccato l’accesso alla strada con una protesta per chiedere di poter passare. Circa un centinaio di migranti ha passato la notte nella stazione di Ventimiglia, dormendo sotto le pensiline e nei giardini, sorvegliati dalla polizia e assistiti dalla Croce rossa. Un gruppo di altre trenta persone ha invece trascorso la notte sugli scogli, riparandosi con i teli termici forniti dalla Croce rossa o con cartoni di fortuna. Nonostante la pioggia hanno deciso di restare sugli scogli come forma di protesta. Alcuni hanno cominciato uno sciopero della fame.
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Fonte: Internazionale
Autore: redazione Internazionale
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