Si ritorna a parlare, a distanza di qualche anno, di diffamazione e blog all'interno del disegno di legge in materia di diffamazione. In pratica il deputato del Pd, David Ermini, responsabile Giustizia del partito guidato da Matteo Renzi, vuole estendere le rigide regole della rettifica obbligatoria, da pubblicare entro due giorni anche ai blog, quindi non solo alle testate giornalistiche registrate. Una proposta che sta facendo letteralmente tremare l'intera blogosfera italiana.
Va ricordato che l'obbligo di rettifica va rispettato entro le 48 ore successive dalla richiesta di chi assume di sentirsi diffamato da ciò che è stato scritto e pubblicato, anche sui blog a questo punto. La pena prevista, anche in caso di ritardo, è di sanzioni pecuniarie che potrebbero arrivare fino a 50 mila euro. A quanto pare questa proposta mette sullo stesso piano gli editori e i blogger, centinaia di migliaia in Italia, dove è evidente la disparità dei mezzi a disposizione. Ma sono gli stessi editori che lamentano il fatto che tutta la responsabilità ricada solo su testate registrate, avanzando quindi l'ipotesi di fa ricadere anche questa sui blog.
La legge è ancora in discussione ed è ancora tutto da decidere sia per la questione delle querele temerarie, l'intento sarebbe di estenderle a qualsiasi tipo di contrasto, sia per le sanzioni disciplinari da imporre ai giornalisti che infamano. Però, si trova comunque tempo per tirare, ancora una volta, di mezzo anche i blog. Lo stesso Ermini avrebbe poi proposto una riduzione delle pene pecuniarie da 50 mila a 30 mila euro, ma tale proposta è destinata a non essere accolta.
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Fonte: Fanpage.it
Autore: Francesco Russo
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Articolo tratto interamente da Fanpage.it
Chiamasi bavaglio!!!!!
RispondiEliminaIn fondo,, una testata giornalistica tipo Repubblica o un blog come quello di Grillo possono avere alle spalle chi i soldi li ha.
Un blog come il mio... dove li troverei 30/50 mila euro?????
Wow! Che bella notizia....
RispondiEliminaCaro Vincenzo, a me sembra che questi politici dovrebbero interessarsi di cose molto più importanti, invece di pensare pure ai nostri blog.
RispondiEliminaTomaso
spesso leggiamo dalle stesse fonti :)
RispondiEliminapurtroppo non è tanto la pena pecuniaria in se, ma come dice Patricia Moll il bavaglio...e questo, non penso sia di uno stato che, si dice Democratico.
Come la citazione di Gramsci, i segnali ci sono tutti, adesso tocca a noi non nasconderci.
Vogliono zittire i blogger indipendenti.
RispondiEliminaTutto dipende da ciò che si scrive su chi si sente offeso da ciò che è scritto.
RispondiEliminaIntanto, chi ha un blog e non guadagna denaro, dopo che ha la segnalazione ha tempo 48 ore per modificarla o cancellarla. Lasciarla non gli serve a niente, anzi, si deve anche beccare una multa.
Se ciò che scrive invece sono dei fatti reali e soprattutto documentati di prove, penso che non sia calunnia, ma solo il riportare una notizia che è vera. E anche se andrai in tribunale, non ti accade nulla perché è vera.
Diverso il discorso se scrivi delle congetture senza averne prove.
É come se scrivi che Tizio ha evaso le tasse e non alleghi la documentazione. Eh ... lì te la cerchi...
Ah però viva la libertà di pensiero.
RispondiEliminaSperiamo finisca come sempre a tarallucci e vino ...
Felice settimana
Ciao