mercoledì 22 aprile 2015

Cina: le nuove norme vietano l'uso di pseudonimi e immagini di fantasia nei profili

 

Articolo da Global Voices

Questo è un articolo adattato sulla base dell’intervista [en] a Wu Tun, proprietario di un negozio online su Taobao, costretto a chiudere a novembre 2014. L'intervista é stata realizzata da Yi Que Tang e pubblicata per la prima volta in cinese su pao-pao.net. La versione inglese è stata tradotta da Mandy Wong, rivista e ripubblicata su GV grazie ad un accordo per la condivisione dei contenuti. 

In Cina, le nuove norme legate ad internet rendono illegale l'uso di pseudonimi e immagini di fantasia in quanto violano le leggi in vigore, rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, annientano l'unità etica o sono considerate diffamatorie.

Pochi giorni prima dell'entrata in vigore della norma, il 1 marzo, più di 60,000 account di utenti sono stati chiusi nei principali social media cinesi. Più di 7,000 sono poi scomparsi a marzo, il primo mese di attuazione della norma.

Il 4 febbraio, l'Ufficio Statale per l'Informazione e Internet in Cina, ha pubblicato il Regolamento sulla Gestione degli Account dei Netizen [zh], che elenca nove restrizioni relative all'uso di pseudonimi. La norma è entrata in vigore come parte di una più ampia serie di leggi sull'identità degli utenti cinesi, a cui è stato richiesto di registrarsi per i servizi online utilizzando i loro veri nomi. Sebbene possano ancora utilizzare avatar o soprannomi, dovranno farlo in conformità alle nuove normative.

Tutto ciò potrebbe creare problemi per molti utenti in Cina. Netizen con una chiara posizione politica spesso utilizzano pseudonimi, avatar o immagini di sfondo per fare dichiarazioni politiche nelle loro pagine sui social media. Ad esempio, gli utenti che credono nei valori universali a volte aggiungono al loro nome la sigla “MZ” (forma abbreviata di 民主 minzhu, cioé democrazia). Durante la fuga dell'attivista per i diritti umani, il cieco Chen Guangcheng [it], che si rifugiò nell'ambasciata americana a Pechino nel 2012, i suoi sostenitori modificarono i loro pseudonimi con “In Cerca di Guang 光 [Luce] e Cheng 诚[Sincerità]”. Anche gli avatar hanno una funzione simile. Durante la recente Rivoluzione degli Ombrelli [it] – l’Umbrella Movement [en] –  ad Hong Kong, i sostenitori provenienti dalla Cina continentale hanno modificato le loro foto profilo con l'icona del movimento: l'ombrello aperto.

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Fonte: Global Voices


Autore: scritto da pao-pao.net · tradotto da Alessandra Travaglini   

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da
Global Voices

1 commento:

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