O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angonscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo del pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l' etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affano duri!
Giacomo Leopardi
Bella la poesia di Giacomo leopardi, qui ci fa pensare che tutto passa!!!
RispondiEliminaTomaso
bellissimi versi del grande Leopardi.
RispondiEliminaciao cavaliere buon weekend!! :)
Grandissimo Giacomo Leopardi! E' uno dei poeti che leggo di più, e ogni volta mi rapisce.
RispondiEliminaHai scelto una fotografia fantastica.
Ciao, buon fine settimana.
Antonella
Caro Cavaliere, quanto tempo era che non leggevo questi versi ! Siamo travolti da tante parole, tanti libri in ogni lingua, tanta nuova editoria e fa piacere improvvisamente tornare ad antiche parole ed immagini che ci riportano appunto al "rimembrar delle passate cose". Grazie.
RispondiEliminaAmo Leopardi.Inno alla luna indifferente e distaccata nei confronti degli uomini che vivono nel travaglio del proprio cuore.Buon pomeriggio
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