"Il lago dei Cigni".Pubblico una sua biografia tratta da Wikipedia.
Pëtr Il'ič Čajkovskij talvolta traslitterato erroneamente in altre maniere, come Pyotr Ilyich Tchaikovsky o Ciajkovskij - (Votkinsk, 7 maggio 1840[1]. – San Pietroburgo, 6 novembre 1893) è stato un compositore russo del romanticismo.Čajkovskij nacque a Kamsko-Votkinsk, Russia, da un ingegnere minerario ucraino e dalla sua seconda moglie, Aleksandra Andreevna d'Assier, una donna di nobili origini francesi, ma nata a San Pietroburgo nel 1812. Le ascendenze complessive del futuro musicista mescolavano anche sangue polacco, cosacco e tedesco. Terzo di sette figli della coppia: Ekaterina, primogenita, nata nel 1836 ma morta nei primi anni di vita; Nikolaj, 1838 e – dopo il musicista – l'amatissima sorella Aleksandra, 1842, quindi Ippolit, 1843 ed infine i due gemelli, Modest (suo futuro primo biografo) e Anatolij, 1850. Esisteva, al vero, anche una sorellastra, Zinaida, nata nel 1829, che il padre aveva avuto da un primo matrimonio (il padre del musicista si sposò ben tre volte nel corso della propria vita). Questa sorellastra ebbe un ruolo "negativo" nella fanciullezza di Čajkovskij, come attestano diverse biografie tra cui quelle della Nina Nikolaevna Berberova e Hofmann (vedi oltre). Il legame coi fratelli fu sempre molto intenso specie con Aleksandra e Modest.
Iniziò a prendere lezioni di pianoforte all'età di cinque anni (dopo un primo intervento materno), da una serva liberata, Marja Markovna Palčikova. Fu in questo periodo che la forte inclinazione e sensibilità musicale si manifestò, tanto da preoccupare l'istitutrice Fanny Dürbach come essa stessa raccontò poi al fratello Modest. Gli studi musicali proseguono nel 1848 con il pianista Filippov. Nel 1850 assiste con la madre per la prima volta ad un'opera lirica: Una vita per lo Zar di Michail Ivanovič Glinka. Quest'opera e il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart costituiranno sempre una pietra di paragone per il compositore.
Nel 1850supera l'esame per l'ammissione alla Scuola di Giurisprudenza di Pietroburgo che frequentò per i successivi nove anni, un destino, quello di burocrate, notevolmente diffuso nel ceto al quale Čajkovskij apparteneva (anche i suoi due fratelli gemelli compirono eguali studi). Nella Scuola di Giurisprudenza ottenne risultati mediocri, ma strinse amicizie che si prolungarono per tutta l'esistenza, scoprendo anche debolezze umane: quali quella per il fumo ed il bere (fu sempre un accanito fumatore ed amante dell'alcool). Nell'ambiente tipico di tutte le comunità chiuse ove si trovavano assieme adolescenti e ragazzi più maturi, si realizzarono per Čajkovskij anche le prime esperienze omosessuali. Una conoscenza speciale avvenne con il futuro poeta Aleksej Nikolaevič Apuchtin che ebbe su di lui un forte influsso personale come è raccontato, per esempio, dalla Berberova nella suo libro Molte di queste amicizie, indipendentemente dalla componente amorosa, furono importanti per Čajkovskij e in esse trovò sostegno e riferimento. Durante gli anni alla Scuola di Giurisprudenza Pëtr Il'ič, ebbe ampio modo di frequentare tanto il teatro d'opera e prosa nonché il balletto, con le sue celebrate stelle, cosa che gli sarebbe diventata in futuro utile e nella Scuola stessa prese lezioni di canto corale (possedeva una bella voce di "soprano") e ricominciò lo studio del pianoforte con il famoso costruttore di strumenti Becker.
A sedici anni ascolta per la prima volta il Don Giovanni di Mozart: è un colpo di fulmine, un'assoluta rivelazione del proprio destino per la musica: «A Mozart sono debitore della mia vita dedicata alla musica». Altri studi pianistici seguiranno alla conclusione della frequenza della Scuola di Giurisprudenza nel 1859 e al conseguente impiego al Ministero della Giustizia (due cose alle quali Čajkovskij dava scarsa rilevanza, sebbene fosse uscito dalla Scuola come uno dei migliori del proprio anno): essi saranno appresi per tre anni (siamo nel 1855) attraverso un celebre maestro dell'epoca, Rudolf Vasilevič Küdinger (1832-1913). Quel tempo (ultimo anno della Scuola di Giurisprudenza) fu per Čajkovskij ricco ed appagante sotto l'aspetto di vita di società, ove riscuoteva non marginali successi , anche nel campo femminile, riuscendo simpatico a tutti («un giovanotto proprio per bene», scrive la Berberova).
Ma una tragica circostanza, dalle conseguenze incalcolabili, era avvenuta nel giugno del 1854: l'adorata madre era morta a seguito di un'epidemia di colera ed anche il padre, il giorno dopo il funerale, si era sentito male, riuscendo a scampare alla morte. Lo stesso musicista scriverà nel 1878: «Ogni momento di quel giorno spaventoso è vivido in me come fosse ieri». È singolare che il compositore russo concluda la propria esistenza a causa della stessa malattia (se si accetta la versione ufficiale della sua morte, vedi oltre), anche se a quel tempo il colera era "di casa" in Russia.
Lo stesso anno 1854 vede la prima composizione che il musicista considerò degna di essere conservata. Anastasie-Valse, dedicata alla governante Anastasija Petrovna (pubblicata nel 1913). Una canzoncina infantile era stata "composta" ad orecchio La nostra mamma a Pietroburgo già nel 1844 e sempre in anni vicini al 1854 fantastica più che altro su un'opera teatrale.
Iniziò a prendere lezioni di pianoforte all'età di cinque anni (dopo un primo intervento materno), da una serva liberata, Marja Markovna Palčikova. Fu in questo periodo che la forte inclinazione e sensibilità musicale si manifestò, tanto da preoccupare l'istitutrice Fanny Dürbach come essa stessa raccontò poi al fratello Modest. Gli studi musicali proseguono nel 1848 con il pianista Filippov. Nel 1850 assiste con la madre per la prima volta ad un'opera lirica: Una vita per lo Zar di Michail Ivanovič Glinka. Quest'opera e il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart costituiranno sempre una pietra di paragone per il compositore.
Nel 1850supera l'esame per l'ammissione alla Scuola di Giurisprudenza di Pietroburgo che frequentò per i successivi nove anni, un destino, quello di burocrate, notevolmente diffuso nel ceto al quale Čajkovskij apparteneva (anche i suoi due fratelli gemelli compirono eguali studi). Nella Scuola di Giurisprudenza ottenne risultati mediocri, ma strinse amicizie che si prolungarono per tutta l'esistenza, scoprendo anche debolezze umane: quali quella per il fumo ed il bere (fu sempre un accanito fumatore ed amante dell'alcool). Nell'ambiente tipico di tutte le comunità chiuse ove si trovavano assieme adolescenti e ragazzi più maturi, si realizzarono per Čajkovskij anche le prime esperienze omosessuali. Una conoscenza speciale avvenne con il futuro poeta Aleksej Nikolaevič Apuchtin che ebbe su di lui un forte influsso personale come è raccontato, per esempio, dalla Berberova nella suo libro Molte di queste amicizie, indipendentemente dalla componente amorosa, furono importanti per Čajkovskij e in esse trovò sostegno e riferimento. Durante gli anni alla Scuola di Giurisprudenza Pëtr Il'ič, ebbe ampio modo di frequentare tanto il teatro d'opera e prosa nonché il balletto, con le sue celebrate stelle, cosa che gli sarebbe diventata in futuro utile e nella Scuola stessa prese lezioni di canto corale (possedeva una bella voce di "soprano") e ricominciò lo studio del pianoforte con il famoso costruttore di strumenti Becker.
A sedici anni ascolta per la prima volta il Don Giovanni di Mozart: è un colpo di fulmine, un'assoluta rivelazione del proprio destino per la musica: «A Mozart sono debitore della mia vita dedicata alla musica». Altri studi pianistici seguiranno alla conclusione della frequenza della Scuola di Giurisprudenza nel 1859 e al conseguente impiego al Ministero della Giustizia (due cose alle quali Čajkovskij dava scarsa rilevanza, sebbene fosse uscito dalla Scuola come uno dei migliori del proprio anno): essi saranno appresi per tre anni (siamo nel 1855) attraverso un celebre maestro dell'epoca, Rudolf Vasilevič Küdinger (1832-1913). Quel tempo (ultimo anno della Scuola di Giurisprudenza) fu per Čajkovskij ricco ed appagante sotto l'aspetto di vita di società, ove riscuoteva non marginali successi , anche nel campo femminile, riuscendo simpatico a tutti («un giovanotto proprio per bene», scrive la Berberova).
Ma una tragica circostanza, dalle conseguenze incalcolabili, era avvenuta nel giugno del 1854: l'adorata madre era morta a seguito di un'epidemia di colera ed anche il padre, il giorno dopo il funerale, si era sentito male, riuscendo a scampare alla morte. Lo stesso musicista scriverà nel 1878: «Ogni momento di quel giorno spaventoso è vivido in me come fosse ieri». È singolare che il compositore russo concluda la propria esistenza a causa della stessa malattia (se si accetta la versione ufficiale della sua morte, vedi oltre), anche se a quel tempo il colera era "di casa" in Russia.
Lo stesso anno 1854 vede la prima composizione che il musicista considerò degna di essere conservata. Anastasie-Valse, dedicata alla governante Anastasija Petrovna (pubblicata nel 1913). Una canzoncina infantile era stata "composta" ad orecchio La nostra mamma a Pietroburgo già nel 1844 e sempre in anni vicini al 1854 fantastica più che altro su un'opera teatrale.
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