domenica 24 gennaio 2010

Grandi opere:L’amico che dorme di Cesare Pavese



L’amico che dorme

Che diremo stanotte all'amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guarderemo l'amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.
La notte avrà il volto
dell'antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un'anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.
Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell'ansia dell'alba,
che verrà d'improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L'inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesso

Cesare Pavese

1 commento:

  1. buona domenica anche a te
    in effetti,è una cosa bella e che non sarebbe difficile da attuare,basta un minimo di buona volontà.L'ingrediente principale per una buona base.
    Lu

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